Lo strano caso di Mario Ruberto: “obbligato” a tornare al Vitulazio



Mario Ruberto del Vitulazio (foto Domenico Vastante)
Mario Ruberto del Vitulazio (foto Domenico Vastante)

Mario Ruberto è tornato al Vitulazio ed è subito sceso in campo nella gara persa in maniera beffarda contro il San Marco Trotti. E’ durata giusto un mese la sua esperienza con la Sessana, squadra con la quale aveva firmato lo scorso dicembre, dopo essersi svincolato dalla compagine rosanero, a poche ore dal termine della finestra del mercato di riparazione. Molti saranno scettici nel leggere questa notizia, poiché di regola un calciatore non può ritornare alla sua vecchia squadra od accasarsi presso un’altra, quando la finestra di mercato è conclusa da tempo. A motivare questo ritorno è, però, il mancato arrivo della lista di trasferimento del calciatore entro i termini stabiliti per l’accettazione della domanda. A causa di ciò, il calciatore può scendere in campo nell’attuale stagione, solo ed esclusivamente, con la società che ne detiene regolarmente il cartellino, cioè il Vitulazio. Tre sono le gare in cui il calciatore è sceso in campo con la Sessana: contro l’Hermes Casagiove (sconfitta esterna per 3-0), il San Felice a Cancello (pareggio per 0-0) e la Qualianese (sconfitta interna per 0-3). Osservando i vari risultati, solo il San Felice a Cancello avrebbe potuto fare ricorso ma non ha presentato ricorso nei tempi prestabiliti, perdendo la possibilità di ottenere la vittoria a tavolino. Mario Ruberto non è l’unico calciatore ad aver fatto il proprio ritorno alla base. Anche il promettente esterno destro classe ’94 Luigi Passaretta ha trovato l’accordo con il club del presidente Enzo Cocco e del direttore sportivo Alessandro Vozza ma, a differenza di Ruberto, non aveva firmato con nessuna selezione precedentemente.




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