Mavraides suona la carica: “Crediamo alle Final Eight”



Mavraides in azione (Foto Giuseppe Melone)
Mavraides in azione (Foto Giuseppe Melone)

«Sapevo che sarebbe stata una partita difficile, dura e combattuta fino alla fine, ma divertente. Per questo motivo ero eccitato all’idea di giocare contro i miei ex compagni di squadra. Alla fine è stato come mi aspettavo, un match con grande intensità e con una cornice di pubblico che ha reso tutto più elettrizzante. Due tifoserie che non hanno smesso di incitare le squadre per un solo minuto, è stato tutto molto bello ed emozionante». Ha commentato cosi il suo ritorno ad Avellino, Dan Mavraides. Un ritorno da vincitore dal punto di vista personale, ma anche di squadra per un successo che ha già conquistato un posto enorme nel cuore dei tifosi bianconeri.
Sapevi dell’importanza della partita per i tifosi di Caserta soprattutto dal punto di vista dello zero nella casella delle vittorie ad Avellino da quattro anni?
«Si mi avevano spiegato e parlato di questa cosa, sapevo che era una partita particolare e speciale per i nostri tifosi, ma anche per la società. Per questo motivo sono molto contento non solo di aver conquistato la vittoria dopo due sconfitte consecutive, ma di essere stato parte di un qualcosa di importante sia per i tifosi che per la società».
Tre settimane a Caserta, come è stato questo passaggio campano da Avellino all’ombra della Reggia?
«Ad essere sincero tutto molto facile. La squadra e lo staff tecnico mi hanno subito fatto sentire a casa e dato il tempo giusto per ambientarmi all’interno di un nuovo gruppo che mi ha accolto a braccia aperte. Certo è stato un periodo di transizione per me, ma tutti mi hanno dato una mano e ora credo di poter dire di essermi ambientato bene all’interno del gruppo e voglio continuare su questa strada ed integrarmi sempre più».
Ormai da tempo si parla di Caserta come una squadra con un cuore enorme per come ha affrontato i momenti di difficoltà in campo e fuori. Ti sei rivisto immediatamente in questa affermazione quando hai accettato la proposta di Caserta e quindi hai considerato te stesso come un giocatore con grande cuore?
«Assolutamente si. Quando mi hanno spiegato e parlato di tutta la situazione a Caserta ho subito capito che si trattava di un gruppo speciale e che insieme aveva superato degli ostacoli importanti. Non ho esitato ad accettare la proposta cosi come non ho esitato dal mettermi a disposizione del cpach e del gruppo per inserirmi al meglio. Per quanto riguarda il cuore, invece, credo che nella pallacanestro se non gioco con il cuore e l’ardore di chi gioca l’ultima partita ogni volta non si possono ottenere delle vittorie importanti. L’hanno dimostrato i miei compagni di squadra in passato e l’abbiamo dimostrato anche nel derby».
E tornando proprio al derby, quali le differenze tra primo, secondo tempo ed overtime?
«Molto semplice, quando siamo tornati in campo per il secondo tempo abbiamo giocato molto meglio nella nostra metà campo. Abbiamo alzato il volume della difesa impedendo ad Avellino di segnare canestri facile, mentre in attacco abbiamo trovato l’uomo giusto al momento giusto per portare a casa la vittoria».
Qual è stata la chiave del successo?
«Abbiamo abbassato il ritmo, impedito che prendessero tanti rimbalzi e giocato duro su ambo i lati. Avelino è una squadra con grande talento offensivo, soprattutto se può giocare in velocità, quindi il nostro intento era quello di rallentarli e ci siamo riusciti».
Ed ora all’orizzonte c’è Sassari per continuare a credere nelle Final Eight e continuare a stupire…
«E’ qualcosa in crediamo fortemente. Certo non sarà facile, ma proveremo a vincere entrambe le partite per dare ancora una grande soddisfazione ai nostri tifosi. Si parte con una partita molto difficile come quella con Sassari e quindi una squadra molto forte offensivamente. Dobbiamo puntare tutto sulla difesa e sulla spinta del nostro pubblico».




error: Content is protected !!
P