Tre uomini ed una storia



Mimmo Mingione

Domenica senza Juve ma, comunque, una domenica di pallacanestro per il sottoscritto. Una domenica passata a Ferentino per vedere la sfida di LegaDue tra la formazione di Sasà Parrillo (idolo della folla) e l’Upea Capo d’Orlando dell’amico Furio Steffè (assistant coach di Pozzecco, ma ne parliamo dopo). Molti casertani, invece, sono rimasti attaccati al video per vedere un All Star Game dalle forti tinte bianconere. Un evento, mi dicono, riuscito bene. Ma il proscenio odierno va, di diritto, ad un uomo fondamentale per la mia crescita umana e lavorativa oltre che vera icona della pallacanestro di Terra di Lavoro. Tre uomini, una storia con la palla a spicchi nel cuore.

MIMMO MINGIONE. Sembra ieri, ma è già passato un maledetto anno. Un anno senza Mimmo che, però, vive nel cuore di tutti gli appassionati di basket casertani. Vive in noi cronisti che, quando imbocchiamo il tunnel del Palamaggiò, giriamo lo sguardo alla sala stampa e vediamo la targa ricordo. Vive nei vari video che inondano Youtube e che hanno, come voce, quella del numero 1 delle telecronache bianconere. Vive nel ricordo dei familiari. Vive nella mente delle persone. Vive in quelle mitiche frasi che l’hanno consacrato a uomo simbolo della fede casertana. Vive in quel timbro di voce inconfondibile che tutti, almeno una volta in vista nostra, abbiamo provato ad imitare. Ma imitare l’inimitabile è impossibile. Mimmo vive.



STEFANO GENTILE. ‘Ripescato’ all’ultimo secondo per l’assenza di Chessa, onora la sua prima in Azzurro con… l’mvp dell’ASG. E meno male che doveva fare solo la comparsa. Partitina mica da ridere impreziosita dai suoi numeri di sempre o meglio di quest’ultimo periodo in bianconero. Che gioia pensare che questa vetrina sia stata resa possibile grazie a quello che sta facendo nella squadra della sua città. Fa piacere, poi, vedere come tutta l’Italia dei canestri e tanti addetti ai lavori si siano finalmente ricordati che la famiglia Gentile non è solo Nando ed Alessandro (ed ovviamente Imma). Stefano, per troppo tempo, ha vissuto nell’ombra perchè non è stato baciato dallo stesso talento di Ale. Ok, non ha lo stesso talento, ma il sangue è quello, il cervello funziona e la voglia di vincere è allucinante. Bravo Stefano, ma ormai non è più una notizia. Almeno per questa rubrica.

GIANMARCO POZZECCO. Dicevo, in partenza, che domenica ero a Ferentino. Sono andato per lavoro e per salutare l’amico Furio Steffè, guardare Sasà Parrillo in campo ma, appena entrato nel palazzetto, sono finito nel Pozz show. Descriverlo a parole sarebbe superfluo, riduttivo e non renderebbe l’idea ed invito tutti, se hanno la possibilità, di andare a vedere una partita dell’Upea dal vivo perchè merita tutto il prezzo del biglietto (io, da buon raccomandato, ero nella lista del club siciliano). Una carica pazzesca, una grinta fuori dal comune, una voglia di divertirsi e divertire che non si vede sui parquet d’Italia oltre ad una caratteristica che, personalmente, mi gasa: tutti col sorriso. Sia avanti che sotto nel punteggio, sia in difficoltà che in un momento positivo, non ho visto musi lunghi ne in campo ne sulla panchina: tutti col sorriso e la voglia di giocare a basket. Perchè, giusto ricordarlo, alla fine è solo uno sport. Dico solo una cosa: gente come Pozzecco serve come l’aria a questo movimento in crisi. Servono persone del genere perchè il basket sta diventando, sempre più, uno sport poco sponsorizzato e pubblicizzato e la colpa è solamente nostra, sia chiaro. Gente come il Pozz avvicina la gente, appassiona i bimbi, aumenta gli ascolti e le vendite. God bless you.

VERITA’. Fatto il doveroso omaggio a tre uomini di basket, adesso bisogna catapultarsi ‘anima e corpo’ alla sfida di domenica contro Venezia. Diciamolo sottovoce, ma neanche tanto: una vittoria terrebbe vive le speranze di giocarsi la carta della qualificazione alle Final Eight. Sarebbe un risultato fantastico, impronosticabile ma meritato per un gruppo che sta facendo tantissimo. La società si è resa protagonista di una nuova iniziativa (porta un amico al Palamaggiò), tanti sono tornati ad appassionarsi, molti verranno da fuori approfittando delle festività natalizie. Ci sono tutti gli ingredienti per giocare in una polveriera… sportiva ma pur sempre polveriera.


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