Il sogno di Maresca: “Final 8, c’è anche la Juve”



Giuliano Maresca in azione (Foto Giuseppe Melone)

Ripresi a pieno ritmo nella giornata di ieri gli allenamenti dei bianconeri che dopo la pausa, non completa per tutti, sono pronti e di nuovo compatti in vista della sfida contro la Reyer Venezia. Una pausa che ancora una volta ha trovato estimatori, considerando che dopo le indicazioni di Sergio Luise, anche il capitano juventino, Giuliano Maresca, si è espresso a favore della sosta come momento utile per ricaricare le pile sia fisiche che mentali in vista di un finale di 2012 davvero ultra impegnativo: «Non ci ha fatto altro che bene soprattutto per un paio di motivi. Nelle ultime settimane e nell’ultimo mese, in tanti avevamo spinto il nostro corpo oltre il limite giocando tanti minuti ed alcuni anche con qualche acciacco. Il momento lo richiedeva e quindi l’abbiamo fatto senza nessun problema. Quindi questa pausa ci da e ci ha dato la possibilità di tirare il fiato non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale. Di certo non ci penalizzerà dal punto di vista delle prestazioni che stavamo producendo perché siamo tutti dei professionisti e quindi al ritorno a regime completo torneremo a concentrarci solo ed esclusivamente sul campionato ed in questo caso specifico delle due partite contro Venezia ed Avellino».

Venezia ed Avellino che oltre ad interessarvi dal punto di vista dell’obiettivo finale, avranno anche una valenza dal punto di vista delle Final Eight. La possibilità di lottare per questo obiettivo e la voglia di dimostrare che nonostante tutto questo gruppo non è mai finito, vi da una spinta motivazionale in più per conquistare una vetrina che da sola varrebbe metà stagione?



«La Coppa Italia, al momento, è uno stimolo incredibile. Non nascondo che alla fine della partita con Brindisi ero molto amareggiato specialmente per questa cosa. Una vittoria contro l’Enel ci poteva regalare più di un mezzo piede all’interno di questo obiettivo. Ora è molto più difficile, ma di sicuro ancora niente è impossibile. La maggior parte delle nostre chance, però, si potranno contare e definire dopo la sfida con Venezia. In caso di vittoria saremmo ancora in corsa in caso contrario dovremmo aspettare risultati e fare altri tipi di conti».

Facendo un passo indietro e tornando al mini bilancio che questa mini pausa ci propone, ti aspettavi una reazione cosi rabbiosa della squadra in campo dopo tutte le vicende che sono accadute a Pezza delle Noci?

«Di sicuro mi sarei aspettato una reazione, non ero sicuro della portata. Vincere partite importante e farlo per esempio cosi come abbiamo giocato contro Cantù è una reazione di grande fattura. Credo che il nostro senso di responsabilità abbia avuto un ruolo importante in un periodo cosi difficile come quello che abbiamo attraversato».

E da italiani che conoscono questo campionato, il vostro senso di responsabilità ha fatto da tranquillante anche per gli altri tre ‘stranieri’ rimasti a Caserta…

«Assolutamente si. Per chi non è abituato al nostro campionato o a vivere situazioni del genere è molto difficile capire il perché accadano certe cose. Pertanto il nostro compito è stato anche quello di continuare a lavorare e di mostrare agli altri che nonostante tutto il nostro obiettivo era quello di pensare alla partita e agli allenamenti durante la settimana. Credo che questo nostro modo di comportarci li abbia tranquillizzati e non poco».

Senza dare colpe a chi non c’è più, ma si può dire che in questo momento la Juve è più ‘squadra’ di quanto non lo fosse all’inizio in termini di gruppo?

«Le difficoltà uniscono specialmente se in squadra hai dei compagni responsabili e professionisti come nella nostra. Tutta la situazione ci ha dato una bella scossa dal punto di vista psicologico, ma ci ha anche rafforzato come gruppo, nel quale immediatamente ora si è inserito anche Mavraides. La trasferta di Brindisi ha accelerato qualsiasi processo di inserimento. E0’ un ragazzo che subito si è ambientato e in campo ci darà una grande mano».

Le ultime due considerazioni sono per il pubblico e per Gentile che vestirà la maglia azzurra…

«Per il pubblico spero che le nostre prestazioni siano la spinta giusta per rivedere la cornice contro Cantù tutte le domeniche. Un calore ed una spinta pazzesca che rivogliamo contro Venezia. Per quanto riguarda Stefano, invece, non posso che essere felice. Ci siamo sentiti tutti i giorni e spero che questo sia un passo importante per lui, che negli ultimi tempi è cresciuto tantissimo rispetto all’inizio della stagione».


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