Iavazzi e Jelovac esaltano la Juve



Jelovac

Scaramantico e di buonissimo umore. Cosi ha avuto modo di commentare, sulle pagine di Goldweb il vece presidente Iavazzi la situazione di classifica della Juve, la vittoria contro Cantù della scorsa settimana, ma soprattutto quello che ne è derivato: un 50% di record stagionale che come ha avuto modo di spiegare anche lo stesso Sacripanti nella conferenza stampa dell’immediato dopo partita, significa lottare tra il settimo e l’ottavo posto. Il braccio destro di Gervasio, però, non si vuole scomodare, non vuole scomodare gli Dei del Basket tirando troppo la corda degli ultimi risultati e si limita a ringraziare la squadra per il risultato ottenuto contro i canturini d a precisare: «Il nostro obiettivo, nonostante le cinque vittorie a fronte delle cinque confitte e quindi una posizione non certo da buttare via, non cambia nella maniera più assoluta. Restiamo con i piedi per terra e pensiamo alla salvezza. La squadra? A loro non può che andare il mio più grande ringraziamento per quello che stanno facendo in campo». Ed in la Juve ci sta andando senza troppi fronzoli, senza troppi se e ma o condizionamenti per quanto è accaduto negli ultimi tempi, anche se a breve tutto dovrebbe essere solo un piccolo incubo, considerando che giorno dopo giorno l’idea dell’irpino Mavraides prende sempre più forma. Ormai fanno parte di un libro aperto le vicissitudini bianconere da un paio di mesi a questa parte. Il tutto diviso in due capitoli strettamente correlati tra di loro. Il primo quello societario, quello legato al botta e risposta tra Gervasio e Caputo a suon di interviste, conferenze stampa e numeri sui giornali, con tanto di rischio di chiusura scomparsa, fallimento od altre cose del genere che hanno bloccato e gelato il sangue nelle vene alla stragrande maggioranza degli aficionados di Terra di lavoro. Il secondo a quello che è successo in campo. Prima la questione Wise si o Wise no. Poi l’addio dell’ex playmaker di Arizona University ed un sostituto, Brian Chase, che per colpa del primo capitolo non ha mai preso quell’aereo che dagli States lo doveva portare in Italia per mettersi a disposizione di coach Pino Sacripanti. Poi i problemi fisici, ancora quelli economici, l’infortunio con partenza di Chatfield ed una squadra che nel giro di pochissimo tempo si è ritrovata ad essere corta, senza due americani e con i soli Jonusas, Akindele e Jelovac a parlare una lingua diversa da quella tricolore. Sembrava finita, sarebbe dovuta finire, ma chi è rimasto non solo ha allargato le spalle per sopportare il peso di quanto è accaduto, ma se le è anche scrollate per spazzare via i detriti e quanto era caduto dal crollo, a partire dagli italiani. Il gruppo guidato da Mordente che è il leader carismatico, Maresca che ne è il capitano e Michelori il braccio armato e l’esempio dell’energia e dell’applicazione in campo. Dalle tre ‘M’ casertane è arrivata la fiducia e gli stimoli giusti che sono serviti anche a Stevan Jelovac a per superare quegli ostacoli che non gli avevano permesso di esprimere il suo reale potenziale in campo. Ma la mano tesa dei compagni e quella di coach Pino Sacripanti, hanno fatto la differenza ed ora quello a disposizione del timoniere canturino e dei compagni di squadra è un giocatore che sa di doversi prendere le proprie responsabilità dorante la partita ed anche contro Cantù l’ha dimostrato: «Da quando sono arrivato qui a Caserta ed in particolare all’interno del campionato italiano, ho dovuto abituarmi a nuove regole e nuovi ritmi di questa pallacanestro – ha commentato il serbo che lo scorso anno giocava ad Antalya -. Qui il basket è diverso è molto più veloce e devi essere molto più aggressivo in campo per poter fare una buona partita. C’ho messo un po’, ma poi la fiducia dei compagni e quella del coach mi hanno aiutato tantissimo a superare questo momento. Ora sono molto più aggressivo e faccio meglio le mie cose». Aggressività che è tardata ad arrivare contro Cantù, ma che poi ha ritrovato nel momento del bisogno con la scarica di triple e punti che hanno avuto la loro parte di peso nel successo contro la Cheboletta Cantù. «E’ stata una grande vittoria – ha continuato Jelovac -. Abbiamo portato a casa due punti fondamentali e che valgono doppio e contro una squadra di vertice. E’ stata una partita difficile, ma alla fine siamo riusciti a vincere. Ora dobbiamo solo fare tesoro di questa vittoria e continuare su questa strada, anche se andiamo incontro ad un’altra partita difficile come quella contro Brindisi».




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