L’orgoglio di Gentile: “Vinciamo per Caserta”



Stefano Gentile

«Ripartiamo alla volta di Pesaro da una sconfitta che ci ha dato comunque delle indicazioni positive e sulla quali dovremo lavorare per il futuro per il raggiungimento del nostro obiettivo stagionale». Non si abbatte, non si demoralizza, Stefano Gentile, dopo il ko in quel di Siena. Una sconfitta che lascia dell’amaro in bocca per dei dati che tutti i protagonisti chiamati in causa fino a questo momento, hanno sottolineato e indicato come l’unico rammarico, se poi cosi lo si può chiamare, delle ultime settimane. Ovviamente si sta parlando di un qualcosa alla quale la dirigenza bianconera sta provando a risolvere. Non si tratta della situazione societaria che alò momento di scrivere resta comunque quella dell’ultimo mese e delle ultime dichiarazioni dei vertici di pezza delle Noci, ma quella di mercato. Le ultime uscite hanno dimostrato due facce della stessa medaglia, quella con su scritta Juvecaserta. Una parte molto positiva e rassicurante della vittoria contro la Bologna di Finelli e quindi contro una formazione che non attraversava un momento facile dal punto di vista cestistico, ma che sulla carta aveva più assi nella manica di una Juve che invece aveva perso pezzi per strada. Indicazioni di cuore e di attaccamento alla maglia che hanno fatto tirare un grandissimo respiro di sollievo a tutti gli addetti ai lavori, ma anche  e soprattutto a tutti i tifosi bianconeri. Dall’altra parte, invece, la partita di Siena, ha dimostrato che questa mancanza di uomini e di rotazioni, il cuore, la voglia di non soccombere e di combattere buttando se stessi oltre l’ostacolo, non sempre basta, c’è bisogno di un qualcosa in più. Un qualcosa che lo stesso vice presidente Iavazzi, in interviste dei scorsi giorni, ha individuato in almeno in un playmaker americano. Un giocatore che dia qualità in cabina di regia, ma soprattutto che nel progetto di coach Sacripanti tolga l’incombenza a Marco Mordente di gestire ritmi e squadre ed in alcuni momenti prendersi anche le responsabilità offensive che gli competono in mancanza di altri terminali offensivi. Un dato che lo stesso timoniere canturino aveva messo in conto da tantissimo tempo e cioè da quando Nic Wise è stato salutato per problemi fisici e non ed il nome e la trattativa con Brian Chase ne sono la più nitida dimostrazione. Tutto bloccato e tutto fermo per questioni societarie, che ora sembrano aver tolto quel veto per provvedere a portare all’ombra della Reggia un giocatore capace di fungere da metronomo e da improvvisatore allo stesso tempo dando quel pizzico di imprevedibilità all’attacco bianconero, ma soprattutto di allungare una coperta che settimana dopo settimana sembra essere diventata una sorta di mini plaid per neonati. «In un campionato come il nostro – ha continuato lo stesso Gentile sulla questione della coperta corta – il fatto di essere in 7/8 contando anche il grandissimo apporto che i vari Cefarelli e Marzaioli ci danno in settimana e la domenica in campo,può avere un peso importante sull’0economica della stanchezza generale della squadra e dei problemi di falli. Ne siamo consapevoli, ma non ci abbattiamo o cerchiamo alibi, ma come con Bologna e Siena fino a che abbiamo potuto, ci battiamo con quello che abbiamo e che siamo senza paura. I due punti con Bologna, poi, hanno dimostrato che possiamo puntare al successo. In un certo senso possiamo anche dire che abbiamo trovato la nostra identità anche nelle difficoltà. Ora il passo successivo e tenerci stretta questa identità e continuare a crescere».

Cosa vi spinge ad andare oltre l’ostacolo?



«La voglia di onorare questa maglia, l’orgoglio di non farci abbattere dalle sfortune e da tutto quanto di negativa c’è capitato in questo periodo, ma soprattutto per non deludere i tifosi che ci sono sempre vicini».

Ed il prossimo porta il nome della Scavolini Pesaro…

«Non ci importa chi è il nostro avversario, quello che facciamo ultimamente è ripartire dalla voglia, grinta delle ultime tre settimane. Indubbiamente Pesaro rappresenta per noi un appuntamento importante da provare a sfruttare non solo per la classifica ma anche per mettere fine ad un trend negativo in trasferta che ormai dura da tanto tempo».

Su cosa puntate?

«Sarà tutta una questione mentale e di fiducia. Dobbiamo essere concentrati e convinti di poter essere lontani da casa quelli che siamo stati con Bologna ed avere fiducia, piena fiducia nei nostri mezzi».


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