Real Ortese, Aletta al veleno: “Io e Di Tommaso non potremo mai essere amici”



Il presidente Aletta

Il giorno dopo il pari in trasferta contro una Virtus Carano in forte ascesa verso le prime posizioni di classifica ci sarebbero tanti buoni motivi per sorridere ma registriamo un imbufalito presidente atelliano Michele Aletta offeso a suo dire per delle pesanti offese che gli avrebbe rivolto nel post partita l’ex presidente aurunco Emilio Di Tommaso. La risposta al mittente è piccata : ci sono vecchi rancori difficili da rimarginare. Il presidente dell’Asd Ortese cammina nervoso nel piazzale antistante lo spogliatoio ripensando a quanto accaduto domenica pomeriggio: “Partita tranquilla giocata bene da entrambe le formazioni. Nel primo tempo potevano segnare loro ma ogni volta che sono arrivati davanti alla porta, si sono presentati in netto fuorigioco. Gara maschia tra due belle formazioni. Ho letto l’articolo della gara con frasi del tipo la Virtus Carano non punge, l’Ortese strappa un punto, il Carano non riesce a sfondare il muro. La partita ce la siamo giocata a viso aperto. Abbiamo giocato quasi sempre con tre punte: uno che alza il muro gioca così? Abbiamo giocato a viso aperto e nel possesso palla abbiamo vinto noi. Il loro bomber Reppucci non ha trovato la via del goal perché sulla sua strada ha trovato un certo Di Maio  e non è mai stato quasi pericoloso. Abbiamo avuto qualche opportunità con Insigne, Russo e Di Maio su qualche calcio piazzato. Ci siamo divertiti e fatto una buona partita. La stoccata. La cosa strana è che noi arriviamo a Carano e nello spogliatoio troviamo aranciata, coca cola, cesto di frutta, dolci: di tutto di di più. A tutto questo anche un mazzo di fiori. Sembrava un modo di accogliere una squadra amica. Il loro presidente Sauchella mi ha abbracciato e offerto il caffè. Alla fine della partita, mi sono apprestato ad accompagnare Insigne con la macchina perché la sera si doveva cresimare. Siamo ritornati ed all’altezza di Mondragone ho ricevuto la telefonata del mio vice presidente Andrea Conte che mi ha raccontato che L’ex presidente Di Tommaso è andato dall’arbitro usando vocaboli poco carini dicendo la frase come il presidente di questa squadra . Il mio segretario Miscino e il vicepresidente Conte si sono subito risentiti di queste parole dette in mia assenza. Dico una sola cosa. Già ho risposto su facebook  con questo post Il Carano come squadra è poca cosa , si deve salvare come noi. Adesso che il vero patron ha messo fuori il muso ha dimostrato di essere uno senza  pochi attributi. Conviene giocarsela la schedina in quanto il progetto è fallito visto che in tre-quattro anni ha speso tutta la mazzetta. In passato ho collaborato con questo signore mandandogli qualche giocatore e fatto sì che andasse in eccellenza. Tra me e lui c’è stato in una partita Ortese-Carano nel campionato di Promozione nel girone di ritorno lui mi ha chiesto i tre punti ed io gli ho risposto di giocarmela la partita perché puntavo ai play off. La gara è finita 1-1 . Alla fine del primo tempo  è successo qualche battibecco.  Di Tommaso si è allontanato a fine partita facendo girare la voce che negli spogliatoi non li abbiamo fatti trovare una degna  accoglienza. Siamo da anni nel calcio e non come Di Tommaso una meteora. Questo signore scomparirà perché già quest’anno se non avesse trovato Sauchella che traghettava la situazione, sarebbe stato da solo. Quando Di Tommaso è venuto da me in passato, ho respinto la sua proposta. Stiamo parlando del passato con Insigne ancora giovane e altri giovani che se la giocano la partita sempre per vincere.  Negli anni scorsi Di Tommaso ha speso soldi e quando non ce l’ha fatta negli anni scorsi col calcio a vincere il campionato ha pensato a smuovere altri sotterfugi, altri meccanismi. Una settimana prima della partita della gara di Orta, andai a vedere Carano-Casalnuovo insieme al mio segretario Miscino per vedere i prossimi avversari. Quando ce ne stavamo andando, mi ha mandato un suo operaio con  due cesti con all’interno un prosciutto e del vino rosso con l’etichetta Emilio Di Tommaso. Ho pensato che fosse un gesto carino in previsione di una festività in corso. Quando andai a giocare a Carano, siamo stati ospitati alla grande al ristorante. Al ritorno volevo ricambiare ma ha rifiutato. Questo signore non lo capisco. Non ci potrà mai essere un chiarimento tra me e Di Tommaso che ho conosciuto grazie a Sauchella amico mio che secondo me fa quello che dice Di Tommaso.  Noi andremo avanti per la nostra strada con una squadra in crescita che si deve salvare. Noi faremo meglio di loro. In panchina hanno un montato come Ambrosino che ha chiesto al mio tecnico dove ha allenato. Dico che Del Prete è un professionista, sta con me da 8 anni facendo sempre un calcio casareccio. Ambrosino è uno che va solo a guastare le società portando solo i suoi giocatori vanificando il lavoro fatto in estate dall’amico mio Ciccio Stellato che ha allestito la squadra con quattro soldi. Questo Carano si trova un punto avanti all’Ortese è tutta farina del sacco di Ciccio Stellato”. 




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