Juve, inizia il rimpallo di accuse



il presidente Gervasio

Un botta e risposta inevitabile. Non solo per una situazione, quella bianconera, che giorno dopo giorno sta peggiorando sempre di più, ma soprattutto a seguito di quanto si è scatenato come una sorta di effetto domino, da quella lettera di Rosario Caputo di qualche settimana fa. Una lettera di addio, una lettera di congedo nella quale l’ex presidente casertano ha raccontato ancora una volta la sua parte di verità dopo la trasmissione televisiva di un anno fa, dopo i nuovi appelli di Gervasio e l’ennesima situazione di allarme rosso lanciata poco prima delle cinque giornate di questo campionato. Una lettera che ha determinato la voglia da parte di Gervasio di intervenire in prima persona, di intervenie di fronte ai media e di fronte alle telecamere per ribadire e sottolineare la propria parte di verità. Una verità in risposta ad un’altra verità. Una parte del tutto contro un’altra parte del tutto, con il resto che sta in mezzo – dunque – che continua ad essere una sorta di mistero, specialmente se mettendo sulla stessa bilancia le due verità, quella con i numeri sembra avere pareggiato le parole di qualche giorno fa. Gli stessi numeri che l’attuale patron casertano non ha voluto fare, ma che forse a questo punto risultano essere necessari dopo quanto dichiarato dallo stesso Caputo in un’intervista di ieri. L’ex presidente ha parlato di ripianamento di 300mila euro dal 2010, di dare un nuovo contributo da 350 mila e di aver provveduto personalmente a pagare 70mila euro dell’ingaggio di Pino Sacripanti. Ma soprattutto che il 33% della Otto sono in vendita gratuitamente cosi come il suo 2% e che c’è bisogno di una nuova leadership, non essendo colpito da sindrome di Erode. Insomma attacchi precisi e certosini. Dei colpi di fioretto in risposta alle dichiarazioni in conferenza di mancanza di impegni mantenuti ed arrivate da parte del predecessore da lui scelto. Stoccate che con ogni probabilità non verranno lasciate senza una risposta, senza un nuovo intervento, anche se più che parlare bisognerebbe agire. Di parole al vetriolo ne ha spese tante in una intervista su Goldewebtv, anche l’onorevole Polverino. Lo stesso che da Gervasio è stato buttato nella mischia insieme al sindaco Pio Del Gaudio per la mancanza di attenzioni e di aiuti nella ricerca di sponsor per il basket a differenza invece di quanto è avvenuto per il calcio e la Casertana. «Gervasio deve ricoprire il ruolo che ha e pensare dunque alla presidenza della Juvecaserta. La politica ha già fatto quello che doveva fare – ha dichiarato lo stesso Polverino -. I tempi in cui si ricattavano partner economici per delle sponsorizzazioni in cambio di aiuti è finito e questo lo devono capire tutti. Oggi è difficilissimo trovare dei nuovi aiuti specialmente se parliamo di aiuti consistenti in termini di marchi da primo sponsor, ma Gervasio lo sapeva. Ed allora la mia domanda è questa: cosa ha fatto Gervasio fino ad ora? E ad agosto? Probabilmente la situazione ad agosto era diversa, ma se ora è cambiata non è certo colpa della politica. Io sono fortemente arrabbiato perché sono un tifoso, perché abbiamo ed ho dato una mano alla Juve con sponsor, compreso Iavazzi che abbiamo portato noi ed è un nostro amico. Poi se gli altri hanno dato meno non è certo colpa mia. Gli sponsor vogliono entrare a far parte di società sane e non indebitate. Lo stesso Iavazzi pensava di dare un contributo per questa stagione ed invece si è ritrovato a pagare situazioni del passato. Inadeguato anche l’attacco sul calcio. C’è grande differenza tra una serie D ed una Lega A. Nel calcio con uno sponsor da 10mila euro si risolvono problemi, nel basket non si siede nemmeno al tavolo. Pertanto, Gervasio si prenda le sue responsabilità e colpe per quanto sta accadendo. Di sicuro continueremo a cercare e dare una mano nei limiti del possibile». Parole dure ed ulteriore vortice che si annida sulla testa del club di Pezza delle Noci e che deve essere trattato ed eliminato in tempi brevi e con modi delicati. E cosi come per la partita anche per la società l’unica descrizione possibile della situazione è che quando piove, poi diluvia.




error: Content is protected !!
P