Sacripanti applaude una Juve battagliera



Sacripanti durante il match di domenica (Foto Juvecaserta.it)

«Abbiamo vinto una partita giocando fondamentalmente una partita di livello in difesa. Quella mostrata domenica contro Montegranaro, credo che sia stata la nostra migliore prestazione da questo punto di vista comprendendo, ovviamente anche il precampionato. Abbiamo concesso pochi punti ad una squadra che fino a questo momento, a prescindere dai risultati, ha mostrato una buona pallacanestro specialmente nella sconfitta contro Sassari». Questo il commento, questa l’analisi di coach Pino Sacripanti, che per la prima volta in questa stagione si presenta con aria molto più rilassata in conferenza stampa. Una maggiore serenità per un passo in avanti della propria truppa dopo la brutta figura in quel di Biella, dopo la partenza di Wise, un uomo in meno all’interno delle rotazioni e soprattutto per aver messo altri due punti in cascina ed aver mantenuto il vantaggio del fattore campo dopo aver battuto la Vanoli due settimane fa. «Il tutto però – ha continuato il timoniere canturino – è arrivato nel secondo tempo dove siamo riusciti a fare quel passo in avanti necessario per costruire un vantaggio consistente prima di tutto nella nostra metà campo e poi trasferirlo dall’altra parte con tiri ad alta percentuale. Abbiamo concesso 67 punti, ma la cosa più importante è che siamo usciti dal campo con il 67% da due, il che vuol dire che abbiamo cercato con precisione di colpire Montegranaro e di un attacco che ha giocato di squadra cosi come avevamo sempre voluto. Peccato ancora una volta per la percentuale bassa dalla lunga distanza e specialmente perché credo che molti dei nostri giocatori siano per carriera ed esperienza tiratori da tre punti, basti pensare a Mordente, basta pensare a Chatfield o Stefano Gentile. Nonostante tutto, però, sono convinto che con il passare del tempo e con la maggiore assimilazione degli schemi, in futuro potremo tirare con maggiore disinvoltura e con più precisione».

Quale il dato principale che ti resta?



«La contentezza di quanto abbiamo svolto in campo. Tutto è stato come l’avevamo preparato in settimana. Una settimana in cui abbiamo lavorato duro e c’è stata poca tolleranza sia da parte mia che da parte dei giocatori agli errori dopo essere tornati da Biella dove abbiamo giocato una partita molto soft per vincerla. Invece contro la Sutor questa squadra ha mostrato di avere una propria identità. E’ praticamente impensabile che con i tanti problemi che abbiamo avuto, con tanti giocatori nuovi, alla prima palla due questa squadra mostrasse un’identità di squadra di forte livello. Domenica,. Invece, l’abbiamo dimostrato e come e questo è il primo passo su una strada che ci porterà ad essere sempre più uniti e sempre più gruppo che per noi è cosa fondamentale. Ogni azione, ogni tiro noi lo dobbiamo costruire con precisione e con l’aiuto di tutti, non abbiamo giocatori capaci di creare dal palleggio direttamente. Stiamo andando nella giusta direzione e sono contento».

E guardando avanti, quale il passo successivo?

«Riuscire a mantenere questa mentalità forte, specialmente in difesa, anche in trasferta e provare a portare a casa i primi punti lontano dal Palamaggiò».

Dopo la sconfitta di Biella ci sono stati malumori circa il valore complessivo della squadra. Il tuo giudizio?

«Cha bisogna capire che abbiamo costruito una squadra non di giocatori già forti, visto che non siamo Milano che può tranquillamente farlo, ma che speriamo diventino forti giocando da protagonisti. Abbiamo costruito una squadra con un budget inferiore rispetto a quello dell’anno scorso e secondo me dobbiamo essere molto più contenti di avere una squadra in Lega A in un momento difficile dal punto di vista economico come quello che sta attraversando tutto il basket italiano. Ci vuole pazienza, questa squadra va sostenuta come questa sera perché hanno meritato il sostegno del pubblico perché hanno lottato fino in fondo».

 


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