Emozionante lettera del tecnico dell’Hermes Enzo Casaccio in ricordo di Giuseppe Russo



Giuseppe Russo

Una folla in lacrime ha dato l’addio a Giuseppe Russo. Alla cerimonia funebre, che ha reso omaggio per l’ultima volta alla salma del giovane ragazzo, hanno preso parte tutte quelle persone che lo conoscevano, che con lui hanno passato attimi di vita, hanno giocato da compagni di squadra o da avversari, e tutti coloro che semplicemente hanno un ricordo di lui. Giuseppe è volato in cielo ed, ora da lì, veglierà sulle sorti dell’Hermes Casagiove, società in cui lui giocava da diversi anni e con cui sperava di realizzare il suo sogno di diventare un calciatore. Un vuoto incolmabile che l’allenatore dell’Hermes Enzo Casaccio ha voluto sottolineare con una bellissima lettera, scritta con il cuore in mano, in ricordo di Giuseppe Russo.   

 Caro “Giuseppe” volevo dirti che non ho mai provato, nella mia vita, un dolore così grande. Mi hai lasciato un vuoto enorme. Lunedì, prima del tragico incidente, a fine allenamento, mentre gli altri tuoi compagni stavano facendo la doccia, ti sei fermato a parlare con me chiedendomi dei consigli “calcistici”. Quella è stata l’ultima volta che ti ho visto, ma io preferisco ricordati per come eri. Un ragazzo gioioso, pieno di vita, simpatico, giocherellone oltre che molto bravo calcisticamente. In due anni che abbiamo trascorso insieme mi hai trasmesso tante bellissime cose con i tuoi atteggiamenti ed i tuoi modi di fare, cose che puntualmente io trasmettevo agli altri ragazzi prendendoti come esempio. L’anno scorso hai fatto un anno di sacrifici giocando poco perché eri troppo piccolo, ma nonostante ciò ricordo ancora le tue esultanze ai gol realizzati dal tuo amico Aldo, anche se  tu in quel momento non facevi parte dei titolari!!! Che grande esempio che ci hai dato! Ci hai lasciato proprio adesso nel momento in cui stavi raccogliendo i frutti dei sacrifici fatti in precedenza! Troppo presto…..troppo presto!!!! 



Ieri sera ci siamo visti al campo con tutti i tuoi “compagni di calcio”, non abbiamo avuto la forza di fare nulla, il preparatore Ciro ci ha riuniti in un cerchio in mezzo al campo e tutti insieme abbracciati abbiamo pregato per te. E’ stato un momento bellissimo, toccantissimo ed al momento stesso straziante. Ho deciso che dalle prossime partite che faremo il nostro grido prima delle partite sarà questo: tutti insieme in cerchio a dedicarti un preghiera.

Però una cosa te la devo chiedere: devi starci anche tu vicino perché per noi far passare questo momento sarà molto ma molto dura.

Mi mancherai e ci mancherai moltissimo e non dimenticherò mai la tua vocina con cui mi chiamavi “Mistè”.  Ciao Giusè

 


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