Luise fa il ‘pieno’ alla Juve



Sergio Luise

«Prima di tutto abbiamo aggiunto dei minuti al nostro serbatoio, in particolare siamo riusciti a fare del buon basket per circa 30 minuti anche nella seconda partita e questo è sicuramente un aspetto positivo». Questo il commento, questa la prima considerazione di Sergio Luise immediatamente dopo la due gironi casertana. Una due giorni che ha visto i bianconeri vincere contro Roma e provare a difendere il fortino di Pezza delle Noci fino alla fine ed oltre i quaranta minuti regolamentari, dall’assalto degli irpini di coach Valli. Alla fine però è arrivata la sconfitta, ma con tante buone indicazioni cosi come ha continuato a commentare lo stesso assistente in panchina di coach Sacripanti: « In più, sia nella giornata di sabato contro la Virtus Roma che in quella di domenica contro Avellino, si è visto un maggior coinvolgimento dei lunghi rispetto alle partite precedenti e questo è per noi un buonissimo segnale».

A proposito di lunghi, quanto ha cambiato l’incidenza della front line sulle partite l’arrivo di Akindele?



«Ha sicuramente aggiunto all’intera squadra una dimensione più atletica, in particolare una presenza sotto canestro che può intimidire i giocatori avversari. I suoi centimetri e le sue braccia lunghe riescono a cambiare le traiettorie di tiro, ma soprattutto ci danno un maggior impatto sotto il canestro avversario dove ci da oltre che tanti rimbalzi anche presenza offensiva e punti».

Alla kermesse casertana Gentile è stato in panchina solo per onor di firma, mentre alla domenica Jonusas ha dovuto lasciare in anticipo la finale. Come procede il tutto?

«Per quanto riguarda Jonusas non è stano niente di particolarmente grave, infatti era in campo ad allenarsi già martedì. E’ uscito dal campo solo per precauzione. Per quanto riguarda Gentile, invece,  continua a lavorare solo con Papa, ma speriamo verso la fine della settimana di inserirlo, gradatamente, nel cinque contro cinque. Purtroppo allo stato attuale è ancora in forte dubbio la sua presenza al torneo di Avellino».

Volendo puntare il dito sulla tabella di marcia della condizione fisica, quale punto della stessa indicheresti?

«La preparazione dei singoli é in continua crescita, anche se con differenze tra l’uno e l’altro giocatore. Tutto sommato siamo al punto che ci aspettavamo di essere. Come gioco di squadra forse gli infortuni ai due playmaker hanno rallentato il nostro processo di amalgama cosi come l’arrivo solo da 10 giorni di Akindele. Probabilmente solo nella settimana di preparazione alla partita di Milano riusciremo a lavorare a pieno regime».

Cosa vi aspettate dal torneo in irpinia?

«Una miglior esecuzione dei nostri giochi, sempre maggior utilizzo della transizione, un coinvolgimento ancora maggiore dei nostri lunghi ed ovviamente arrivare ad essere intensi per tutta la durata della partita, specialmente nella fase difensiva».

Il torneo di Caserta, però, ha regalato ancora una soddisfazione per un giovane casertano come Cefarelli autore di due buonissime partite, segnale che la crescita continua…

«La partecipazione ad una manifestazione internazionale, come l ‘europeo Under 20, ha dato a Dario maggior consapevolezza nei propri mezzi, ha avuto la verifica che il lavoro che sta svolgendo da alcuni anni è quello giusto. Quest’anno ha iniziato da dove aveva smesso, impegnandosi sempre al massimo. Inoltre la possibilità di lavorare anche la mattina ci permette di poter impostare un programma individuale mirato, anche in prospettiva futura».


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