Luise: “Con Mordente sarebbe una Juve esplosiva”



Sergio Luise con Max Oldoini

«Per come avevamo pensato e costruito la squadra, un giocatore del calibro tecnico-tattico di Jonusas era quello che effettivamente ci serviva e che meglio si incastrava all’interno del mosaico voluto da coach Sacripanti. Ha la stazza per poter reggere il contatto fisico vicino al canestro, ma anche le doti tecniche di correre sui blocchi proprie di una small forward, cosi come ha dimostrato nell’ultima stagione in Germania dove ha giocato da numero ‘3’, ma per mesi in caso di necessità è partito in quintetto da lungo atipico. Dal punto di vista personale poi le referenze sono state ottime non solo da ex allenatori e compagni, ma anche da parte di tutti gli addetti ai lavori che lo hanno conosciuto. Poi è un lituano e l’attitudine al lavoro che hanno è conosciuta da tutti». Questo il commento e l’analisi di Sergio Luise sull’ultimo arrivato, sull’acquisto e l’inserimento di Jonusas. «Senza contare – ha continuato l’assistente casertano – che avevamo anche bisogno di un giocatore di una certa esperienza non solo nella posizione di ala piccola, ma anche in quella di ala grande ma che non togliesse tanto spazio in quello spot al nostro Dario Cefarelli».

Sono stati necessari più interventi per mettere nero su bianco, ma poi alla fine tutto si è risolto per il meglio…



«E’ stata praticamente la trattativa più lunga. Abbiamo iniziato a porre le prime basi sin dall’inizio del mercato, ma era difficile provare a puntarlo, fino a quando non c’è stato lo spiraglio giusto. Da parte sua, però, c’è stata voglia di approdare in Italia sin dai primi contatti e di confrontarsi con un campionato diverso dopo tanti anni trascorsi in Germania. Ovviamente considerate le sue doti, la squadra tedesca ha mostrato qualche difficoltà liberarsene senza un cospicuo ritorno, con il quale trovare un sostituto. Piccoli intoppi risolti, però, sia dalla volontà del giocatore che dall’intervento dello stesso Iavazzi che hanno fatto la differenza».

Infatti dal contatto facebook della Juve, si rilevano parole entusiasmanti del vice presidente che parla della ciliegina rappresentata da Mordente…

«Tutto questo entusiasmo per noi è importantissimo. La società fino a questo momento non ci ha mai smentito o fatto mancare la convinzione che in caso ce ne fosse la necessità, un piccolo sforzo in più per un altro giocatore ci sarà. Se sarà Mordente, ancora non lo so, ma ci siamo lasciati una porta aperta che potrebbe, però, essere chiusa con un nuovo acquisto non solo al momento ma anche in futuro, quindi staremo a vedere».  

Discorso Mordente, o chi per lui, a parte, se dovessi dare un cenno tecnico-tattico di questa Juve, cosa metteresti in evidenza?

«Siamo una squadra fisica, ma allo stesso tempo tecnica, specialmente nel pacchetto dei lunghi e quindi della front line. Abbiamo costruito un quintetto molto tecnico in termini di talento con Wise, Chatfield, Jonusas, Jelovac e Visser e con una panchina che può darci minuti di riposo ai titolari importanti od essere titolari loro stessi di quei quintetti che potremmo definire atipici o particolari e costruiti in corso d’opera in base alle esigenze. Penso alla possibilità di avere Michelori e Visser assieme, Maresca con i tre piccoli o quintetti mignon ma dotati di una grande propensione offensiva».

Quindi una squadra che non dovrà solo correre per mettere in difficoltà gli avversari, ma che può farlo anche attaccando a metà campo?

«Assolutamente si. Abbiamo presenza sotto le plance che nei momenti di difficoltà dell’attacco può essere importante, abbiamo gente che corre sui blocchi e giocatori capaci di giocare il pick and roll con doti di assist man di alto livello ed altri che piedi per terra possono sfruttare i vantaggi creati dai compagni, insomma una squadra ‘bianca’ europea nonostante gli americani».


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