Londra: miracolo Russo, è finale olimpica



Clemente Russo va in finale nei pesi massimi

Incassata la sconfitta di Vincenzo Mangiacapre, continua il Big Boxing Friday per la boxe italiana e di Terra di Lavoro. Toccava a Clemente Russo salire sul ring per la semifinale della categorie 91kg, pesi massimi. Dopo la non eccelsa prestazione nel primo match, Tatanka doveva vedersela contro il diciannovenne Teymur Mammadov, rappresentante dell’Azerbaijan, pugile brillantissimo avendo vinto 12-11 contro l’australiano Opetaia per poi pareggiare 19-19 e vincere per verdetto dei giudici nonostante due avvertimenti, contro il bielorusso Karneyeu (una vera ‘rapina’ olimpica degna di Seul ’88). Al suono del gong, il boato che squarcia la South Excel Arena è quello di Tatanka che mette in piedi una rimonta pazzesca dopo due riprese non all’altezza ma un terzo round mostruoso. Ed, ora, in finale c’è l’ucraino ‘dal capello improponibile’ Oleksander Usyk che ha spazzato via il malcapitato bulgaro Tervel Pulev per 21-5 (con tanto di conteggio nella prima ripresa).

Primo round ed è immediatamente visibile la differenza di stazza tra i due (ben 15 centimetri di differenza a favore dell’ex sovietico). Tatanka si presenta con una bella combinazione sul corpo dell’avversario prima di continuare la fase di studio. I pugni di Russo sono pesanti e fanno male ma Mammadov prende il centro del ring e controlla la situazione. Il marcianisano denota la solita sfrontatezza, abbassando la guardia e viene centrato da un sinistro dell’azero. Al suono della campanella è sotto 2-3. Inizia la seconda ripresa e Mammadov manda per le ‘terre’ Russo con una visibile spinta. I due legano parecchio e l’azero ne approfitta per piazzare colpi fuori tempo. Un paio di montanti di Russo terminano la loro corsa nello stomaco di Mammadov che replica con un paio di colpi al corpo. Poco dopo si piegano le gambe di Tatanka che viene contato dopo aver accusato un tremendo pugno al fegato. E’ una ripresa difficilissima per il marcianisano che non aspetta altro che suoni il gong. Suona, finalmente, ed è 6-9. Ultimo round e, come per Mangiacapre, bisogna attaccare a testa bassa: pronti via e Mammadov piega le gambe davanti ad un clamoroso destro di Russo. E’ una furia Tatanka che chiude l’azero alle corde: scarica di colpi e viene contato anche Mammadov in netto calo di forze. I due legano ancora e vengono richiamati entrambi. E’ una battaglia senza quartiere con Tatanka che spinge con tutta la forza che gli è rimasta in corpo. Arrivano altre due sventole di Russo al volto di Mammadov. Suona il gong, sale la tensione. E’ 15-13, il miracolo si compie.




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