La Juve prende tempo per decidere



Zygimantas Jonusas

Ancora un piccolo sforzo, griderebbe un allenatore al proprio atleta ad un passo dalla conquista di una medaglia alle Olimpiadi. Ancora un piccolo sforzo è quello che la Juve e coach Sacripanti, dovranno fare per mettere fine definitivamente alla questione mercato e guardare avanti. Guardare alla preparazione fisica, al lavoro di squadra ed individuale da mettere in pratica con il proprio staff tecnico affidando a Mimmo Papa la solita prima parte dell’incombenza, per poi riservare a se stesso e al duo Oldoini e Luise, il compito di trovare il modo migliore, la strada migliore per mettere assieme il talento, le caratteristiche e perché no anche i difetti di tutti i nuovi componenti della selezione bianconera. Ma prima di fare questo, ovvio che quel piccolo sforzo in più servirà a chiudere il cerchio; servirà a completare lo schieramento in campo con quella pedina che lo stesso Sacripanti aveva affermato, sarebbe stato scelto tra il meglio che il mercato avrebbe offerto in quel ed in questo momento. Ed il meglio al momento sembra essere Zygimantas Jonusas. Un’ala piccola dalla mano caliente, ma che oltre a saper giocare fuori l’area dei tre punti, il lituano ha anche capacità e fisico per quei minuti idi atipicità chiesti di volta in volta da coach Sacripanti all’interno delle proprie partite. Minuti a cui era abituato lo scorso anno Aaron Doornekamp, che dopo essere balzato, per un attimo, in testa alla personale classifica delle preferenze del timoniere canturino, ha fatto un passo indietro, ma senza mai sparire completamente dal radar e per un semplice motivo. Ormai le trattative tra la società di Pezza delle Noci ed il giocatore, sono non solo ben avviate, ma addirittura proiettate verso quell’ultimo chilometro dove di solito si fa l’ultimo scatto per chiudere. Un ultimo chilometro, però, che questa volta sembra essere un tantino in salita e per un semplice dettaglio. Dai dati raccolti dalla rete il giocatore lituano aveva da poco rinnovato il proprio accordo con la formazione tedesca dell’Hagen dove l’anno prima aveva mandato a bersaglio quasi 15 punti di media. Un accordo non certo insuperabile ed una trattativa non certamente arenata, dal momento che l’entourage bianconero e coach Sacripanti, avevano già affrontato un qualcosa del genere un anno or sono, quando la decisione di Efejuku, poi divenuto Weynmi Rose, di rinnovare con Ventspils fu messa da parte con una serie di accordi e di manovre che poi portarono all’ombra della Reggia il newyorkese di chiare origini nigeriane. Insomma una piccola esperienza in più a riguardo, sperando (sicuramente in pieno accordo con tutta la tifoseria casertana ndr) che gli sforzi che sono stati profusi e che saranno profusi, non avranno come risultato finale, quello di avere un nuovo Rose. Il pedigree e la nazionalità del nuovo pupillo di coach Sacripanti, però, fanno ben sperare, specialmente considerando il talento del giocatore che quindi dovrebbe essere post al fianco del backcourt tutto a stelle e strisce composto da Nic Wise ed Eric Chatfield, mentre dovrà fungere da collegamento con quello della front line che vedrà in prima battuta esordire domenica dopo domenica, la coppia Visser-Jelovac, ma che potrà avere diversi interpreti in corso d’opera a seconda delle esigenze, ma soprattutto degli avversari. Il primo a modificare questa front line sarà Andrea Michelori. Il guerriero tornato alla base dopo i due anni a Siena, si giocherà il posto al fianco di ognuno dei due od anche come unico lungo all’interno di quintetti che lo stesso ex Bologna e Milano conosce a memoria per esserne stato protagonista fino alla semifinale scudetto. Ed allora ecco l’elemento di raccordo di Jonusas. Da numero ‘3’ al fianco dei due lungi, da numero ‘4’ al fianco del solo lungo scelto di volta in volta e con un terzetto dietro che di sicuro comprenderà la presenza di Giuliano Maresca da playmaker atipico per sfruttare la velocità ed il talento dei due esterni Wise e Chatfield. Ad onor del vero ci sarebbe ancora il quintetto ancora più piccolo con il doppio playmaker, una shooting guard nel ruolo di point forward ed una serie di giocatori a scalare al fianco di un pivot che avrà la grande incombenza di correre da una parte all’altra del rettangolo di gioco e difendere i cristalli da solo contro le offensive avversarie.  




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