Sacripanti riapre la porta a Doornekamp



Doornekamp potrebbe tornare in bianconero

Un fine settimana insolito e diverso da quelli che avevano popolato i mesi scorsi a Pezza delle Noci. Un fine settimana di lavoro frenetico, un fine settimana di contatti, chiamate, messaggi anche e fino a notte inoltrata per arrivare a chiudere e mettere al loro posto gli ultimi pezzi di un mosaico che dovrebbe essere completo a breve per poi pensare, definitivamente, al lato tecnico, a come metterli assieme sullo stesso campo nella maniera migliore possibile, nella maniera più utile possibile, ma soprattutto nel modo in cui tutti possano dare il proprio contributo al massimo delle proprie possibilità. Un mosaico che stando ai rumors e alle frequenze di radio mercato, avrebbe potuto avere un nuovo tassello nella giornata di ieri, prima di finire in una sorta di vicolo cieco dal quale l’entourage bianconero sta cercando di uscire in retromarcia, con la speranza che a bordo del veicolo bianconero ci sia anche un nuovo passeggero. Il nome circolati negli ambiente è quello di una shooting guard americana e che nello scorso campionato ha fatto faville nel torneo francese portandosi a casa il titolo di capocannoniere, Eric Chatfield. Un giocatore di prima fascia, un giocatore che di sicuro non gira a cifre bassissime, ma che la Juve sta braccando da un paio di giorni. Un corteggiamento reso possibile dal risparmio che coach Sacripanti ha effettuato fino a questo momento convincendo con la carta della partecipazione da protagonista ad uno dei migliori palcoscenici cestistici del Vecchio Continente, gente come Nic Wise, ma soprattutto anche il nuovo centro Kyle Visser. Ma il risparmio è arrivato anche nel ritorno all’ombra della Reggia dopo due anni di assenza e titoli vinti con la Montepaschi Siena, di Andrea Michelori o quello del figlio di Nandokan dopo aver girovagato per tutto il panorama della palla a spicchi italiana dopo aver lasciato Caserta ancora giovanissimo. Una politica a risparmio, dunque, che ha lasciato sulla scrivania dello stesso Sacripanti, un gruzzoletto niente male da poter investire in quelli che sono gli ultimi due colpi. Due colpi per una squadra ad od anche nove uomini. Dovessero essere giusti i rumors e le voci di corridoio, allora l’anche giemme di Terra di Lavoro avrebbe fatta la sua scelta e quindi di piazzare l’atleta a stelle e strisce all’interno dello spot di shooting guard e quello comunitario in quello di ala piccolo. Per quanto riguarda quest’ultimo, però, la scelta dovrà essere orientata verso un giocatore che possa senza nessun problema, ne di mezzi fisici ne di mezzi tecnici, giocare tra il ruolo di numero ‘3’ e quello di numero ‘4’ atipico. Un ruolo, tanto per intenderci, che da quando ha messo piede a Caserta, svolgeva Aaron Doornekamp, che addirittura nell’ultima stagione ha giocato anche minuti da pivot puro in quintetti mignon e dettati dalla necessità del caso. Dagli stessi rumors, però, parrebbe non essere il capitano bianconero nello scorso campionato, l’indiziato numero uno, anche se la porta nei confronti degli ex bianconeri non è assolutamente chiusa. Non dovesse arrivare la guardia americana, però, lo scenario potrebbe capovolgersi e cambiare. Spostare lo status di comunitario all’interno dello spazio riservato alla guardia e decidere di portare a Caserta lo stesso un giocatore capace di essere un 3/4 duttile, ma di nazionalità americana, porterebbe non solo a chiudere la porta ad un eventuale discorso Doornekamp, ma anche di possibili altri, cosi come ha dichiarato lo stesso coach Sacripanti alle telecamere di Goldwebtv: «Di sicuro le caratteristiche di Aaron si sposano con quelle che sono le caratteristiche del giocatore in ala piccola che cerchiamo. Un giocatore che si sposta anche nel quattro e quindi la trattativa è in piedi. Una trattativa non facile, però, ed un ruolo dove ci sono anche altri giocatori e proveremo a prendere il meglio che ci da il mercato. Per quanto riguarda altri ex e nello specifico Righetti credo che la possibilità di parlarne dipenda dalla nostra scelta di andare ad otto o nove nelle rotazioni. Se siamo in nove allora è un giocatore ed una persona che mi piacerebbe avere, se siamo in otto, allora preferiamo avere un giocatore più fresco e giovane».




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