L’asticella si alza, ora Caserta sogna



DeShawn Sims con la maglia di Michigan

La prima asticella è stata piazzata. E’ stato uno dei consiglieri bianconero Vittorio Maione, che oltre a far parte del consiglio di amministrazione è anche al momento l’uomo di punta dell’unico sponsor a disposizione della Juve ovvero la Galeo Energy, ad alzare l’asticella ed attirare l’attenzione dei supporters di Terra di Lavoro. Dall’altra parte della barricata di chi inizia a provare a sognare ad occhi aperti, c’è anche chi, però, tiene i piedi per terra ricordando quante volte la post season ed i playoff sono stati argomentati dai vari protagonisti della scorsa stagione come obiettivo che poi, purtroppo per tutta una serie di circostanze, non è arrivato. E’ normale non partire con la testa fasciata, con un obiettivo che già di per se provoca quel pizzico di ansia con nemmeno un minuto giocato nella nuova stagione. Ancor di più se poi da imprenditori si è investito sul progetto Juve, si è investito sulla possibilità di creare pian piano ed anno dopo anno una base di un certo livello che possa poi confluire anche in un budget programmatico che possa realmente porre alla base del team casertano quell’idea di playoff fissa che tutti aspettano e che nell’era moderna dei bianconeri è arrivata ‘solo’ al secondo anno, dove poi c’è stata la scorpacciata della cavalcata fino alle semifinali scudetto. Programmazione e piedi per terra, ma anche non partire mai battuti. Lo ripetevano spesso e volentieri lo scorso anno Collins e Smith e dopo il suo avvento lo stesso Maione avrà sentito più volte quelle parole e le avrà fatte sue, visto che con l’auto convincimento poi si possono anche fare grandi imprese. Di sicuro di solo auto convincimento coach Sacripanti non vorrà costruire la sua squadra. Per provare a regalare il sogno di una post season, sfumata e possibile ad un certo punto della scorsa stagione, si è già regalato dei pezzi importanti. Pezzi come Nic Wise che per la prima volta calcherà il terreno italico, ma che conosce alla perfezione il modo di giocare all’europea. Un giocatore che unisce in questo modo esperienza e gioventù, rara se non rarissima, ma soprattutto un terzo ingrediente che è quello della fame di ribalta in un campionato che ti può regalare o il lascia passare per il ritorno a casa oppure quello verso un contratto remunerativo cosi come è capitato ad Andre Smith. Al suo fianco al momento, c’è Maresca che ha conosciuto sulla sua pelle come non solo l’Italia, ma nello specifico Caserta possa essere il posto giusto per rinascere e rilanciarsi, c’è Gentile che dopo la valigia fatta dopo i primi anni di Legadue del tema di Pezza delle Noci torna a casa dalla porta principale per dimostrare di essere diventato un giocatore vero e non solo il figlio di Nando. Ed infine c’è il lavoro e la dedizione che solo un serbo può mettere in un campo da basket. Jelovac è il giocatore barometro del settore lunghi di coach Sacripanti. Un settore ancora incompleto, ma che di sicuro farà dell’ex Antalya una delle chiavi nelle varie rotazioni e nelle varie idee di quintetti atipici che tanto piacciono al timoniere canturino. Al suo fianco potrebbe esserci tanto un giocatore dominante dal punto di vista fisico e nel gioco del post basso e con un passaporto con impresso su una bandiera a stelle e strisce, od un altro Europeo pronto a rimboccarsi le maniche e fare il lavoro sporco su ambo le metà campo. Quest’idea lascerebbe il via libera agli ultimi rumors di mercato. Rumors che porterebbero l’idea di costruzione della squadra di Sacripanti con un numero ‘3’ proveniente dagli States e quindi un pacchetto esterni tutto ‘foreign’ con una shooting guarda tra l’ala piccola e Nic Wise.

Il nome è quello di DeShawn Sims, ala uscita da Michigan nel 2010 con solo piccoli passaggi in squadre Nba come Boston e tante Summer League ed Nbdl che però non gli sono serviti per tornarci. Ala piccola, ma con taglia fisica per giocare anche da ‘power forward  undersized’ (numero ‘4’ tattico ndr) cosi come ha fatto al College. Un destro naturale, ma che all’occorrenza sa andare anche sulla mano debole. Un giocatore con buon tiro dalla media specie se si tratta di tirare dalla linea di fondo (rilascio veloce e con ottima meccanica) ed anche il vizietto dalla lunga distanza (anche se non usato tantissimo ndr). Non una macchina dal post basso, ma la sua agilità e capacità di finire vicino a canestro gli permettono, una volta finito nella classica ‘comfort zone’ o pitturato che sia, di chiudere con il solo rumore del nylon.




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