Mister Feola non le manda a dire: “Al Pinto gente che ha fatto calcio”



Enzo Feola

L’umore non è certo dei migliori visto come si è chiuso il rapporto con la Casertana. Mister Enzo Feola sabato al Pinto ha riabbracciato i compgni dell’epoca, di mille battaglie. Il caldo è torrido e la gente presente è al di sotto delle aspettative. Caserta si conferma città apatica confermando nell’aria tutta la delusione per le mancate certezze sul futuro rossoblù. Fischi al momento dell’ingresso in campo per il sindaco di Caserta dott Pio Del Gaudio. Fuori luogo perché l’evento rappresentava un modo concreto per star vicino alla gente flagellata dal terremoto. Il significato della gara di ieri per il tecnico Enzo Feola:”L’importante è dare una mano alla regione colpita dal grave problema del terremoto. Dobbiamo contribuire pure noi a dare una mano alla gente sfortunata.Mi ha fatto veramente piacere rivedere chi ha fatto la storia della Casertana Calcio e non questa gente che si spaccia per dirigenti e non è all’altezza. La vera squadra è quella degli anni ’90 che ha dato lustro e onore alla città. Parliamo di calcio con persone di un certo spessore a livello umano. Il rapporto con la Casertana Mi sono ripromesso di non parlarne più. La Casertana non merita persone che hanno dato anima, cuore e tanti anni della loro vita per questi colori. Per come siamo stati trattati io e Pasquale Suppa, ci siamo ripromessi di venire ed onorare l’evento. Della Casertana non ne voglio più parlare. Non riesco a digerire il trattamento ricevuto da me e Pasquale Suppa il guerriero che insieme a Marco Fazzi è stato il giocatore con più presenze nella storia della Casertana. Pasquale insieme al sottoscritto è stato trattato non all’altezza della persona. Questo ci rammarica. Il mio sfogo finisce qui, voglio parlare solo della partita. Verrò da Sorrento dove mi trovo in vacanza per onorare gli impegni presi col sindaco alla conferenza stampa. Amarcord rossoblù al Pinto Con Suppa ho un grandissimo rapporto :è arrivato fino alla serie A. Per me allenare la Casertana è il massimo. Non ci è stato dato quello che ci aspettavamo. Non un minimo di riconoscenza ma un po’ di rispetto per le persone .Sono certo che la stragrande maggioranza delle persone di Caserta hanno apprezzato il nostro stile e rispetto per questa maglia. Sono stato 6 mesi senza parlare. Non valeva la pena rispondere a nessuno. La trattativa con l’Arzanese sfumata in extremis Era nato.Venerdì scorso mi sono incontrato col direttore generale Righi e direttore sportivo Cavaliere. Ero uno dei candidati .Voci vicino alla società davano per certo il mio arrivo . Hanno preso un ottimo tecnico come Antonio Rogazzo?, va bene così. Essere accostato a questa squadra di Lega Pro vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto. Preferisco prima essere uomo corretto e perbene e poi allenatore. Nell’ultimo campionato di eccellenza , tante squadre casertane spingono per emergere sospinte da un buon seguito Parliamo di tante piccole realtà che dovrebbero fare il passo secondo le proprie risorse e non andare oltre. Vorrei solo dire che chi non può fare del proprio, non può rischiare. Ci sono realtà che sanno il fatto loro . Preferisco fare una squadra di giovani e non fare squadre che promettono per noi non avere nulla in termini di concretezza. Qui si vuole tutto e subito. Come si perde una gara, c’è subito contestazione. I campionati si vincono con serietà e programmazione di persone perbene. La fiducia di un tecnico verso i giocatori è fondamentale. Il Raucci ammirato l’anno scorso in preparazione con la Casertana ha dato spettacolo dopo l’anno precedente Con Raucci si apre un rammarico che non riesco a spiegare. In serie C e B non esiste un giocatore del suo calibro. Non so se abbia smesso di giocare. Ho sempre creduto nelle qualità umane e tecniche del ragazzo. Ha grossi doti tecniche e umane. Quando lo portai alla Casertana tutti hanno storto il naso. Dicevano che non faceva vita sana. In un mese ha ribaltato tutti i commenti . Massimo Raucci nell’anno di eccellenza dopo essere arrivato dal Marcianise serie C1 ha fatto 7-8 tribune senza mai fiatare. Con i ragazzi sono sempre stato corretto. Guardo il lavoro settimanale né il nome né il curriculum. Non ci sono scusanti per giustificare la non presenza in campo. Basta essere corretti e leali con tutti. Questa cosa mi ha contraddistinto fino ad adesso. Caserta per l’Emilia In conferenza stampa l’ho detto. I primi a pagare il biglietto dobbiamo essere noi calciatori. Sarò il primo ad offrire il mio piccolo contributo. Alla gente dico di stare vicino a chi soffre. Caserta città è presente . Dobbiamo partecipare pure noi e contribuire alla rinascita dell’Emilia. Diamo una piccola dimostrazione che anche noi sappiamo cosa fare e comportarci in un certo modo. Vedere gente che Ha portato la Casertana in serie B fa sempre veramente piacere. Non faccio parte dell’anno ’90-’91 ma dell’anno prima . Non ho vinto il campionato ma hanno detto che ci devo stare pure io. Mi fa piacere”.




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