Virtus Carano, torna in auge l’argomento Comprensorio



Il patron della Virtus Carano Emilio Di Tommaso

L’argomento più discusso dell’estate domizia ed aurunca miete sorprese una dopo l’altra. Dopo diverse settimane di smentite e di chiusure, rispunta a sorpresa il progetto del Comprensorio domizio-aurunco. Per effetto delle parole di vari addetti ai lavori di Mondragone che avevano posto fine ad ogni discussione, sembrava svanito del tutto il sogno del patron della Virtus Carano Emilio Di Tommaso che, da tempo, aveva espresso la volontà di formare un solo e compatto sodalizio che rappresentasse l’intera zona situata ai piedi del Massico. Ora, a distanza di tempo, la trattativa aperta per giungere a questa unione ha conosciuto dei passi avanti ma mancano ancora diversi ingredienti per definire i punti cardine dell’intero progetto. Il patron caranese Emilio Di Tommaso non nasconde il suo entusiasmo per un’idea che egli stesso ha partorito e che potrebbe essere una rampa di lancio per la splendida area geografica casertana: “Stiamo lavorando affinchè il Comprensorio domizio-aurunco diventi realtà. Dopo la frenata avvenuta nelle scorse settimane, inaspettatamente sono riprese le trattative che, spero, continueremo ad imbastire nei prossimi giorni. Voglio che Carano, Mondragone, Cellole e Sessa Aurunca uniscano le forze e costituiscano quell’armata che in pochi anni deve raggiungere la Lega Professionisti. Per fare ciò è necessario l’apporto di tutti, è un’occasione da non perdere per i tanti appassionati di calcio che vivono nella nostra favolosa area”. Inconfondibile il saggio modo di fare del noto imprenditore aurunco che svela i punti di partenza di questo embrione calcistico: “A causa dei lavori che riguarderanno il “Comunale” di Mondragone, il campo sportivo di Cellole costituirà il nostro quartier generale. Il vecchio “Comunale” cellolese, che una settimana fa è stato intitolato alla memoria dell’onorevole Lorenzo Montecuollo, ospiterà le partite casalinghe della corazzata che potrebbe chiamarsi Virtus Domizia Aurunca. Ora il nostro intento è quello di presentare la domanda di ripescaggio. Considerando che il comprensorio ha un bacino demografico di oltre 50 mila abitanti, penso che sia legittimo fare un tentativo”.




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