Lo spot sulla SLA con il Clan è 2° all’ XI Spot School Award



Il Clan impegnato nelle riprese dello spot

Oramai è cosa nota che il Clan Santa Maria Capua Vetere non è solo una semplice squadra di rugby. Infatti, nel tempo sono state numerose le iniziative fuori dal ‘campo’ della squadra gialloblù. Basti pensare alla ‘Cena del Cuore’ dello scorso anno o alla ‘ripulita’ delle Carceri Vecchie, sito archeologico di San Prisco, tra le tante. Il 10 aprile scorso i ragazzi del Clan hanno partecipato alla realizzazione di uno spot, realizzato da Arianna Valeria Busico, presentato nell’ambito del ‘Gran Prix Sipra, XI Spot School Award – Mediterranean Creativity Festival’, organizzato dal Comune di Salerno. Lo spot, dal titolo ‘Muoviti’ è stato realizzato nella sezione dedicata alla sensibilizzazione sul tema della SLA ed è della durata di 30 secondi è salito sul podio ed ha vinto il secondo premio e la Busico ha ricevuto il premio da Giancarlo Panico, presidente del FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiane) ed è stato molto apprezzato, anche grazie alle performance degli attori, i rugbisti del Clan, appunto. Arianna Valeria Busico, sorella di Cristian, facente pare del pack gialloblù, in qualità di art director ha sviluppato il concept dello spot in collaborazione con Camerastylo Film e il tecnico del suono Pierluigi Velotto. E’ la stessa artista nostrana a parlarci dell’idea e come è nata: “L’idea è nata partendo dallo- spiega – studio etimologico dei termini “SCLEROSI”, ossia INDURIMENTO, “LATERALE” riferito alla zona del midollo spinale e AMIOTROFICO, termine che deriva dal greco e sʼintende “A” negazione “MIO” muscolo e “TROFICO” sviluppo, quindi i muscoli si indeboliscono e si atrofizzano”.

Arianna Valeria Busico supervisiona le riprese

“Lʼintento è stato quello di informare – continua la Busico – su questa malattia definita “rara” e mostrare quanti muscoli può muovere una persona comune, anzi a maggior ragione quanti muscoli può muovere un atleta, nel caso specifico in uno sport come il rugby, la scelta non è casuale perché molti di questi atleti sono stati affetti da questa malattia, e sottolineare quanti muscoli attivi restano nelle ultime fasi della malattia, esattamente 19, gli occhi. Questa malattia colpisce i muscoli ma non la mente”.



Lo spot cambia il metodo rappresentativo attraverso codici nuovi, vuole irrompere, incuriosire e creare pathos per arrivare prima allʼinterlocutore. “Inizialmente non è esplicito il riferimento alla malattia, anzi location e messaggio si distolgono totalmente dagli stereotipi tipici degli spot sociali, lʼintento è di infiltrarsi attraverso un linguaggio differente, coinvolgere e parlare della malattia”. “L’idea di coinvolgere il Clan è stata del tutto naturale, avendo un giocatore in famiglia e devo dire che ho trovato la massima disponibilità nei ragazzi e nella società che ringrazio, così come ringrazio l’ILAS di Napoli, dove ho seguito il master per art director e l’AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica”, conclude Arianna. ‘Solo interessandoci e aiutando la ricerca, possiamo cambiare il futuro’, questo il messaggio dello spot, sembrerà scontato, ma è l’unica via al momento percorribile per debellare questo male che colpisce sempre più ex sportivi.

La premiazione dei ragazzi vincitori del concorso
Un momento del backstage

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