San Michele, la C a porta di mano



La squadra del San Michele Maddaloni

Tutto in quaranta minuti. Quaranta giri di lancette per completare un’opera che resterà nella storia del basket di Terra di lavoro, ma soprattutto all’interno degli annali del campionato di serie C2. Un’opera fatta di sole vittorie, un’opera fatta di un cammino senza soste ne fermate e se proprio si vuole essere precisi senza nemmeno alzare mai il piede dall’acceleratore. Spediti. Questo è il termine giusto da usare nei confronti del San Michele di coach Castaldo e della stella assoluta Visnijc, che dalla prima palla a due stagionale devono ancora annusare, figuriamoci ad assaggiare, l’odore della sconfitta. Cosi è stato nella regular season e quindi nei due gironi iniziali, così è stato all’interno dei playoff. Solo vittorie fino alla finale. E nell’ultimo atto, la storia non è certo cambiata. Non è cambiato l’atteggiamento di una squadra che praticamente sente ormai il solo odore della vittoria e della gloria per una stagione perfetta. La mano non ha tremato, non per paura o timore degli avversari ma per quel pizzico di emozione che una finale ti può regalare, nemmeno contro Savoia. Tutto facile e liscio come l’olio. Oggi pomeriggio, però, arriva il momento più importante, arriva il momento della decisiva gara2 o come la definirebbero negli States ‘close out game’. Ancora un piccolo sforzo per chiudere ancora una volta imbattuti nei playoff ed entrare di diritto all’interno del novero delle squadre presenti al nastro di partenza della prossima serie C1.




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