Aversa: il bilancio di una stagione ricca di incognite



La Normanna in azione

E’ stata la vittoria del gruppo, dei giovani e dei veterani. E’ stata la salvezza del presidente Spezzaferri e di tutto il suo team. E’ stata la grandissima stagione dell’allenatore Nicola Romaniello, che prima da calciatore e poi da guida ha fatto vincere questa squadra. Un campionato iniziato alla grande con la vittoria contro il Perugia, seguita però dalla debacle con l’Isola Liri. Nessuno avrebbe immaginato una salvezza tranquilla dopo che la stagione era iniziata con il misero punticino in Coppa Italia. Hanno brillato gli acquisti del ds Pannone, e su tutti Gragnaniello, che ha chiuso la porta dopo che nelle prime amichevoli i giovani portieri aversani non avevano dato garanzie. Benissimo anche Castaldo che con Mattera ha formato la coppia di centrali più forte del campionato. Bene sulle fasce il giovanissimo Vitale, che ha conquistato l’azzurro della Lega Pro, e Diana, arrivato dal Napoli con grande voglia di fare. Male, anzi malissimo, invece Piccirillo, che ha giocato pochissimo e anche male ed è stato immediatamente lasciato fuori squadra per poi accasarsi all’Ebolitana a gennaio. Quello che è stato il reparto migliore ha visto nascere elementi per categorie superiori. Il centrocampo formato da Gatto, encomiabile per corsa e lotta in mezzo al campo, e Marano, di proprietà della Juve Stabia, che ha dato dimostrazione di tutte le sue indubbie qualità. Bene anche Ciccio Zolfo che con la propria maturità ed esperienza ha aiutato tutti i propri compagni. Petagine e Letizia hanno dimostrato di valere una categoria superiore, con il primo che però spesso si perde nei suoi stessi dribbling, e questo è un fattore da limare. Assente ingiusticato invece l’attacco, con elementi come Zampaglione e Longobardi che non hanno per nulla aiutato la causa granata. Lo stesso ‘Mago’ Grieco non ha convinto, e non ha regalato le magie che i tifosi si aspettavano. Pisani e Guarracino invece hanno l’attenuante degli infortuni che non gli hanno dato pace. Bene, anzi benissimo, Nicola Romaniello. Solo elogi per un ragazzo che ha affrontato tutto, dalle critiche alla sfortuna, ad una situazione familiare non facile. Ha vinto contro tutto e tutti ed è stato lui l’eroe di questa cavalcata. Ha dimostrato, da esordiente della categoria, di essere preparato per squadre di categoria ben più importanti. Lui da aversano ha sofferto per le sconfitte e gioito per le vittorie. La tribuna di fronte la sua panchina è dedicata a suo padre, e questo è sicuramente un fattore che ha sempre tenuto in mente. Questa salvezza è della dirigenza, che ha affrontato tante critiche per la gestione ‘giovane’ della squadra ma alla fine hanno avuto ragione. Tanti elementi under che hanno regalato soldi e anche la gratitudine di chi come il Napoli ha avuto un buon partner per le proprie pedine delle giovanili. E’ la vittoria e la salvezza dei soliti 300 del Bisceglia che hanno criticato quando si doveva criticare e gioito quando si doveva gioire. Anche in silenzio hanno sempre seguito i propri beniamini, e con un forte urlo hanno festeggiato per l’ennesima salvezza tra i professionisti. Vince anche la città di Aversa, ma solo in parte. Non è chiaro ancora da dove nasca questo disamore. Bisogna vincere insieme, e l’anno prossimo potrebbe essere determinante. La città e la cittadinanza deve essere vicina alla squadra della propria città: tutti insieme bisogna urlare ‘Forza Aversa Normanna’. 




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