Fino alla gara d’andata della stagione in corso, il derby campano di basket tra Caserta ed Avellino è sempre stato ispirato dalla sportività e dal gemellaggio. La sceneggiata poco edificante di Ron Slay, novello “core ingrato”, dopo la vittoria del PaladelMauro ha esacerbato gli animi e quel tenore di amicizia di sempre, probabilmente questa sera verrà a mancare, se non altro per l’accoglienza che l’ex bianconero riceverà al Palamaggiò. Campionato difficile per entrambe quello che sta volgendo al termine. Le vicissitudini societarie hanno tenuto banco sia in Irpinia che in Terra di Lavoro: il prodotto del campo è costituito da due formazioni che stanno conservando la massima categoria con orgoglio e tanta voglia. Avellino addirittura lotta per un posto play-off e la gara odierna potrebbe costituire un importante crocevia in tal senso. Anche Caserta si gioca tanto, ovvero la sicurezza matematica di giocare in serie A anche nel 2013, traguardo dichiarato la scorsa estate ed ormai ad un passo. La Juve si troverà dinanzi la seconda peggiore difesa del campionato (80 punti subiti a serata), ma anche uno dei migliori attacchi, visto che gli uomini di Vitucci segnano 78 punti di media a serata. Sarà una bella lotta anche sotto le plance, dove i biancoverdi catturano 36,4 rimbalzi ad incontro ed i bianconeri 34. Se la Otto riesce a realizzare da due punti almeno il 50% delle conclusioni tentate, la Sidigas, squadra dai ritmi vorticosi, viaggia sul 49,5% ed è la quartultima squadra della categoria per precisione al tiro dalla media. Gli avellinesi si danno però una bella scossa da oltre l’arco, dove infilano il 36,6% dei tentativi, a dispetto della Juve che staziona sul 34,9%. Caserta spicca il volo a cronometro fermo, dove è la seconda formazione della categoria dopo Siena, grazie ad un eccellente 78,4%; La Sidigas è sesta con il 76,5%. Gli uomini di Sacripanti stasera dovranno prestare particolare attenzione alle 11,5 palle recuperate a partita da Avellino, dato che vale il primo posto nell’apposita categoria a squadre. Caserta però perde mediamente tre palloni in meno rispetto ad una Scandone a tratti più sprecona.
