Aversa, vincere il derby per ritrovare il sorriso



Nando Castaldo in azione

Le festività pasquali hanno fatto sicuramente bene all’Aversa Normanna, che è uscita con le ossa rotte dal ‘Purificato’ di Fondi ed è entrata in una crisi di risultati importante. I granata non vincono dal 2-0 interno con L’Aquila, e giornata dopo giornata hanno visto ridursi i punti di distacco con le dirette avversarie, fino a mercoledì, quando la Neapolis è arrivata a soli 4 punti. La situazione non è facile per un gruppo giovane e con poca esperienza, che rischia di rovinare nel giro di un mese quanto di buono fatto fin qui. L’attacco sterile non permette alla compagine cara a patron Spezzaferri di inanellare risultati positivi, e spesso, anche a causa di una grande dose di sfortuna, si perdono gare e punti preziosi per l’unico tiro nello specchio della squadra avversaria. Il morale è a terra, e non riuscirà a risollevarlo l’ex Campione del Mondo, Fabio Cannavaro, che ha fatto visita al Bisceglia allo staff tecnico e societario. Una visita gradita che ha fatto sognare i tifosi aversani, ma che non preclude un finale thriller di stagione che deciderà chi potrà ancora giocare tra i professionisti e chi invece dovrà retrocedere nell’inferno della D. Nemmeno il Celano, ultimo in classifica, si è dato per vinto, e le ultime prestazioni della squadra fanalino di coda dimostrano che tutti vogliono tenersi ben stretta la Lega Pro. L’Aversa a due facce di questo campionato preoccupa la comunità aversana, che seppur non presente sugli spalti, tiene a questi colori sociali. Un girone d’andata fantastico, fatto di risultati eccezionali come le vittorie con Perugia e Catanzaro, e un girone di ritorno che invece ha rovinato tutto. Oltre al buon pareggio a reti bianche al Renato Curi di Perugia, le emozioni sono state veramente poche, e le sconfitte nei vari derby hanno fatto infuriare anche chi dalle tribune e dalla curva hanno accettato, senza parlare, sempre il risultato del campo. L’episodio del dopo Melfi è stato sicuramente una parte importante di questa debacle che ha colpito Zolfo e compagni, che ora scendono in campo con la paura e il timore della critica e del risultato. Fino a quando i ragazzi di Romaniello hanno giocato a mente libera hanno espresso un buon calcio, mettendo quasi sempre sotto i diretti avversari, poi le urla, le critiche e gli striscioni hanno rovinato la testa di alcuni calciatori. Ovviamente non vanno dimenticati gli infortuni, le assenze per squalifica e la panchina corta. E’ apparso sin dal primo giorno di allenamento che la rosa dei granata aveva una differenza sostanziale tra titolari e ‘panchinari’, e non a caso quando sono mancati i primi, i secondi non hanno garantito la stessa sostanza. Quando poi sono venuti a mancare anche i secondi, sono scesi in campo i ragazzi terribili della Berretti, che hanno dimostrato di essere dei talenti, ma ancora acerbi, provando a mettere in difficoltà l’allenatore. Come ha fatto Varsi, che però dopo le prime gare da titolare, ha perso la maglia e il campo a favore di altri. I ragazzi e i giovani sono il futuro di questa società, ma è obbligatorio puntare sull’esperienza in queste ultime gare, e sempre sulla fortuna, che come è capitato spessissimo, stravolge una gara da una parte o dall’altra.




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