Margio carica il Family: «Vinciamo e speriamo»



Roberta Margio

Passa un altro anno all’ombra della Reggia, giocando sempre da protagonista. Non più il Gymnasium Caserta, ma il Family Basket, di cui è il direttore d’orchestra gestendo dal palleggio tutti i possessi della squadra di coach Sacco. Nelle ultime gare nonostante una flessione nei punti realizzati da parte di tutta la squadra, è sempre lei con grande coraggio a tirare avanti il gruppo, a provare spesso a togliere le castagne dal fuoco. Un Family che sta trasformandosi e vuole assestarsi prima (forse) di potersi giocare le sue chances in una seconda fase, anche se l’impegno sarà davvero molto difficile. Sentiamo dalla voce del play biancoblù quale ambiente si respira nella squadra cara al presidente Narducci.
Una situazione di classifica che si fa interessante dopo l’esclusione anche della Vis Liternum, con la conquista del nono posto da sole e la minima fiammella di post season in proiezione lega di sviluppo… Ci pensate e sperate oppure siete contente già di quanto fatto?
«Ci pensiamo sicuramente alla post season. Sopratutto, per quel che mi riguarda, ci spererei tanto anche perchè per le potenzialità della squadra sono alte e quel che abbiamo già fatto è poco. Comunque adesso siamo proiettate solo verso l’ultima partita della fase regolare per chiudere al meglio questo campionato».
Una squadra che con gli innesti di Guastaferro e De Rosa ha cambiato faccia, magari perdendo un po’ di fluidità in attacco, ma acquisendo personalità difensiva. Dove sta l’equilibrio che averebbe regalato a questa squadra qualche punto in più?
«Gli innesti di Guastaferro e De Rosa sono stati importanti anche per dare velocità con la prima e centimetri sotto canestro con la seconda. Tutto questo, però, ha interrotto quel processo di fluidità e di alchimie che si era instaurata tra tutte quelle che ci sono dall'inizio della stagione. L’equilibrio secondo me si poteva creare semplicemente riuscendo a completare la squadra fin dai primi allenamenti e non molto tempo dopo come è accaduto».
Da giocatrice d’esperienza che fa da guida per le giovani, cos’è che ti ha colpito in più di un gruppo che migliora partita dopo partita? E cosa dovrebbe ancora progredire?
«Non credo di essere ancora una giocatrice di esperienza anche perchè a dare consigli non sono molto brava però posso dire che questo gruppo mi ha colpito soprattutto a livello umano perchè sono tutti, compresi i dirigenti e presidente, persone che si mettono a disposizione sempre e ti aiutano per qualsiasi problema possa sorgere».
Siamo a fine stagione. Facendo un bilancio plus/minus cosa conservi di questa annata, di questo ambiente e di queste ‘due’ esperienze casertane (compresa quella al Gymnasium l’anno scorso) e cosa invece vorresti cancellare dal bloc notes dei ricordi?
«Di questa annata vorrei dimenticare tutto a livello cestistico personale perchè non mi sono riconosciuta affatto. L’anno scorso avevo iniziato così così, poi mi sono ripresa e sono stata soddisfatta della stagione che ci ha regalato i playoff e le due vittorie con la prima in classifica. Quest’anno invece ci sono stati vari fattori che non mi hanno fatto vivere al meglio gli allenamenti e a prendere la concentrazione giusta per giocare le partite; le mie prestazioni non sono state costanti e questo è quello che mi fa più arrabbiare – conclude la giocatrice che tanto bene sta facendo anche in questa stagione -. Tutte e due sono state esperienze importanti che porterò sempre con me, ma sicuramente quella dell'anno scorso è speciale per il gruppo che si era creato, per i risultati, e per l’allenatore Giancarlo Natale con cui ho ancora oggi un ottimo rapporto e che stimo moltissimo».

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