Luise promuove una Juve eroica



Maresca in entrata contro Milano

«Un peccato senza dubbio per i primi venti minuti più che per qualche piccolo errore che è arrivato nella seconda parte di gara. Quando vai all’intervallo con un passivo così pesante e tenendo conto anche dell’avversario, ti serve una seconda parte perfetta per vincere la partita, e questo è quasi impossibile che avvenga». Esordisce cosi Sergio Luise nel commentare la sconfitta di Caserta e della Juve al Forum di Milano. Una sfida ed una sconfitta dalle due facce. Quella quasi irriconoscibile dei primi venti minuti in cui i bianconeri hanno fatto tanta fatica a segnare prima ancora che creare e quella pirotecnica del secondo, dove le mani roventi di Andre Collins hanno guidato i casertani ad una rimonta che è arrivata, forse, a qualche palla persa di troppo dall’essere completata portando a segno, in questo modo, un ‘upset’ in piena regola come la più classica favola delle ‘cinderella’ nella ‘march madness’ d’oltre oceano.
Nel turno prima della sosta e quindi nella sconfitta con la Bennet, il secondo tempo è stato quello in cui i valori bianconeri sono andati scemando; con Milano invece in crescendo. Cosa è scattato nell’intervallo di domenica sera?

«Con Cantù è stato soprattutto un calo fisico e mentale, dove ha inciso molto l’essere alla seconda partita in 3 giorni. Con Milano avevamo sicuramente più energia da mettere in campo, e abbiamo potuto concentrarci maggiormente su aspetti tecnici e tattici durante l’intervallo. Il nostro obiettivo è avere per 40 minuti la stessa intensità e concentrazione. Allenandoci al completo per un’intera settimana sono fiducioso che ci riusciremo. Ancora una volta i ragazzi hanno dimostrato di non mollare mai, ma di essere una squadra che crede nelle proprie potenzialità e nel lavoro che svolge. Credono, giustamente a mio avviso, di poter vincere contro chiunque».



Dove si poteva o si doveva fare qualcosa in più nei primi venti minuti?

«Potevamo avere una migliore gestione dei possessi, visto le basse percentuali nel tiro da fuori era meglio non affrettare le conclusioni, ma cercare soluzioni diverse dal tirare al primo passaggio o solo dopo pochi secondi dalla chiamata dello schema. In difesa, invece, cercare di anticipare le loro linee di passaggio e mettere più pressione sulla palla per evitare che arrivasse facilmente in post basso».

Facendo un piccolo passo in avanti fino alle battute finali della partita e a quei due falli in sequenza. Ordine di scuderia o solo frutto del flusso della partita?

«Si era deciso di difendere senza commettere fallo, ma non sempre si riesce a mantenere la giusta lucidità in quei momenti».

In difesa tanto è arrivato dalla zona. Quanto merito vostro e quanto demerito degli avversari?
«In preparazione della partita sapevamo che avremmo potuto soffrire la loro fisicità, soprattutto degli esterni. Infatti ci hanno attaccato da subito in post basso, producendo molto. La zona era una delle nostre armi, e dopo una fase di adattamento al loro attacco, ha risposto abbastanza bene».

Undici punti in 10 minuti, quelli del terzo quarto per Bell, poi di nuovo in ombra. Come te lo spieghi?
«Nel terzo quarto abbiamo alzato i ritmi e ha trovato canestri in transizione, aspetto tecnico forse più importante del suo repertorio. In verità nell’ultimo quarto ha giocato pochi palloni,gli schemi sono saltati subito, e forse ha sofferto un po’ la stanchezza. Non dimentichiamo che ha avuto anche un bel da fare nella nostra metà campo difensiva, con peraltro buoni risultati».
Mentre il feeling perso da Righetti col canestro a tuo avviso è più colpa dell’infortunio o di ritmo offensivo perso?

«La mia personale opinione è che sia questione di ritmo offensivo. In alcuni casi ha tirato forse con troppa fretta, in equilibrio non ottimale per un tiro in uscita dai blocchi. Non dimentichiamo che nelle ultime tre partite ha dovuto affrontare nel suo ruolo i giocatori forse più fisici dell’intera Lega. Sono sicuro che già dalla prossima vedremo il giocatore che abbiamo ammirato nel girone d’andata».
Ed ora guardando avanti, cosa ti aspetti?

«Ci aspettano due partite davanti al nostro pubblico che vogliamo assolutamente vincere. A partire da quella contro Roma che non è mai una partita come le altre, quindi mi aspetto di ripartire dal nostro secondo tempo di Domenica per poter regalare una soddisfazione ai nostri tifosi».


error: Content is protected !!
P