La gioia di Kudlaceck: “Qui sto migliorando”



Jakub Kudlacek

«Sinceramente non so se è stata tutta colpa della stanchezza per energie profuse in quel di Pesaro, ma di sicuro c’è da dire che mercoledì sera Cantù è stata una squadra perfetta e difficilmente battibile. Sono stati più aggressivi, erano più forti fisicamente e alla fine c’hanno asfaltati». Esordisce cosi Jakub Kudlacek nell’intervista post partita e sconfitta contro al Bennet Cantù nel turno infrasettimanale di mercoledì sera. Un Kudlacek deciso, poco imbarazzato anche dalle telecamere cosi come in campo non è certo imbarazzato o impaurito dai diretti avversari che in più avrebbero esperienza ed in alcuni casi anche leadership. Due partite due sufficienze piene e ultra meritate, per il ragazzino ceco preveniente da Reggio Emilia e che prima di approdare alla corte di coach Pino Sacripanti è stato anche in prova in quel di Varese dall’ex Ct della nazionale Azzurra Charlie Recalcati, anche se il suo arrivo all’ombra della Reggia era avvenuto con l’idea di aggiungere un pezzo al puzzle bianconero per rendere i lavori settimanali molto più intensi e produttivi, in un periodo di difficoltà fisica della Juve. Un arrivo che però, settimana dopo settimana, è giunto fino alla prestazione di altissimo livello contro Pesaro ed a quella di questo mercoledì contro Cantù. Prima durante e dopo, un periodo fatto, appunto, di soli allenamenti, di qualche partita giocata qua e la comprese le amichevoli con Sant’Antimo e tutto per una questione burocratica legata al suo passaporto ceco e quindi di giocatore europeo, che lo porta ad essere in campo solo quando uno degli altri europei o americani, alzano bandiera bianca per questioni fisiche. Quella alzata un po’ di tempo fa da Fletcher ha dato il via libera allo stesso Kudlacek che poi in campo non si è fatto mancare di avere idee chiare e sfrontatezza nell’attaccare l’area conquistando falli, liberi e punti importanti. Sono stati sette quelli mandati a bersaglio controla Bennet, cinque dei quali frutto proprio della buona percentuale dalla linea di carità e della voglia di attaccare il canestro dando anche un pizzico di verve ad un momento statico della partita. Cinque realizzazioni su sei tentativi ed un’altra sfida di qualità per un giovane promettente e che da fiato e minuti di riposo in cabina di regia ad Andre Collins

«Da parte nostra, forse – ha continuato lo stesso Kudlacek nell’analizzare la sconfitta infrasettimanale contro i brianzoli – l’unico rammarico è che siamo stati troppo lenti, abbiamo corso poco in casa nostra e quindi loro hanno avuto la possibilità di sfruttare al meglio il gioco della migliore prestanza fisica e differenza di centimetri».



Per la seconda volta di fila eri in panchina, ma soprattutto eri nelle rotazioni dopo la prova ottima in quel di Pesaro, dove sei stato una delle pedine per il successo bianconero. Come ti senti?

«Sono contentissimo e devo sempre ringraziare il coach per la grande opportunità ed i minuti che mi vengono dati. Da parte mia provo a ringraziare facendomi trovare pronto a dare tanta energia e contributo sia in partita che in allenamento con uno scopo ben preciso: migliorare sempre, settimana dopo settimana».

Ormai di tempo qui a Caserta ne hai trascorso, quindi tirando le somme, come ti trovi con questa squadra e all’ombra della reggia?

«Mi trovo molto bene. Da quando sono arrivato ho trovato un gruppo ed un ambiente molto accogliente e sempre pronto a darmi una mano, quindi mi trovo bene nella maniera più assoluta».

E con coach Sacripanti?

«C’è un buon feeling, ma c’è sempre stato. Ora sono ancora più contento, perché mi ha dato fiducia, mi ha fatto giocare e quindi non potevo chiedere di meglio».

Se potessi esprimere un desiderio, cosa chiederesti per il tuo finale di stagione con la maglia della Juve?

«Quello che chiede ogni giocatore che entra a far parte di una squadra e di un gruppo come questo: quello di continuare a lavorare, migliorare e dare sempre il massimo e miglior contribuito possibile alla squadra».


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