In Scavolini-Otto sfida nella sfida tra Collins e Jones



L'ex Jumaine Jones

Non è mai una sfida normale. Non lo è mai stata per le rivalità storiche tra le due tifoserie e negli ultimi anni lo è divenuta sempre più grazie anche a quello che è successo dentro al campo e non solo sugli spalti. Eppure ci mancava qualcosa. Certo nei tre anni già trascorsi in questo massimo campionato quel pizzico di pepe in  più rispetto ai ‘face to face’ di Legadue, era arrivato quando nella formazione delle Marche era arrivato lui, il Superman portoricano, Guillermo Diaz, che della Juve e di Caserta era stato il condottiero verso l’eldorado rappresentato dal Gotha del basket tricolore. Oppure a parti inverse quando Eric Williams ha fatto lo stesso percorso, ma correndo vero la Reggia vanvitelliana con tappa brindisina e non solo. Insomma la storia degli ex ha sempre il suo grande fascino, ma non cosi tanto come tra chi c’era e chi ha lasciato andare c’è quel pizzico di ‘revange’, quel pizzico di rivincita e di voglia di riscatto, come in questa stagione. Ancora una volta gli ex sono due. Ancora una volta un esterno ed un lungo, un po’ come Williams e Diaz negli anni scorsi, ma questa volta tocca ad Andre Collins e Jumaine Jones. Per dovere di cronaca tutto questo pepe sulla sfida anche tra singoli, non avrebbe avuto modo di esistere da ambo le parti se non dopo la sfida di andata a Pezza delle Noci. Già perchè senza quella partita si sarebbe parlato solo ed esclusivamente del folletto ex Maryland, del suo ritorno in una piazza dove forse non hanno apprezzato come avrebbero voluto il suo talento ed il suo modo di vedere la pallacanestro, e non certo solo per colpa delle prestazioni dell’attuale playmaker della Juve. Il tutto mentre, dall’altra parte, Jones avrebbe salutato la squadra dove è rimasto per due anni e dove ogni singolo tifosi lo aveva osannato nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, perché aveva riconosciuto in lui il leader ed il talento sopraffino da applaudire a prescindere, eppure. Eppure tutto questo non accadrà. Non accadrà anche perché è stato lo stesso Jones a gettare benzina sul fuoco ad una rivalità che quindi avrà in questo caso un nuovo capitolo da scrivere, anzi da continuare. Un capitolo iscrittosi ad una storia per caso, all’improvviso e senza forse un reale motivo. Un capitolo che ha visto cambiare il suo titolo da ‘il ritorno trionfale di Jones’ a ‘I fischi del Palamaggiò per il suo eroe’. Fischi, tanti fischi. Questo quanto successo quando il natio di Cocoa decise di rivolgersi nei confronti del pubblico di Caserta, specialmente nei confronti di quelli del parterre con dediche sicuramente non piacevoli. Esultanze e dediche che dapprima gelarono e poi riscaldarono l’intera struttura di Pezza delle Noci che esplose come un vulcano sedato dagli applausi scroscianti di inizio partita. Applausi, tanti applausi, che da par suo Collins non si aspetta quando metterà piede all’interno dell’Adriatic Arena, ma dalla quale di sicuro vorrebbe e preferirebbe uscire con una doppia soddisfazione tra le mani: vittoria e braccia alzate nei confronti del settore riservato agli ospite e quindi spalle a tutto il resto che in questo modo potrebbe eleggere a chiari lettere il nome impresso sul retro della canotta. Sarebbe una doppia soddisfazione anche per i tifosi, che l’ultimo sorriso in tal senso l’hanno vissuto due anni or sono, quando proprio Jumaine Jones fu uno degli artefici di una vittoria storica e su di un campo ostico ai colori bianconeri con 23 punti e 7/8 dalla lunga distanza (81:89 il risultato finale ndr). L’unico squarcio di luce all’interno di una storia recente, che invece, ha visto Caserta sempre soccombere quando si è trattato di mettere piede in terra pesarese. Fu sconfitta nell’anno da matricola con il doppio 17 di Diaz e Foster ed i 18 di Alessandro Frosini, vani di fronte ai 20 di Curry ed i 15 di Myers. Cosi come con una sconfitta sono tornati a casa i tifosi della Juve, la scorsa stagione. Una sconfitta amara, di un solo punto e con l’attuale condottiero bianconero, Andre Collins, a fare da mattatore assieme ad un altro ex di giornata lo stesso Guillermo Diaz con cui si è aperto questo viaggio. Un viaggio che questo fine settimana avrà tanti punti focali: il ritorno di Collins nella Pesaro che doveva rilanciarlo, il nuovo faccia a faccia tra Jumaine Jones e la sua ex squadra con questa volta l’Adriatic Arena da far esplodere alle sue spalle per vendicarsi dei fischi dell’andata, ma soprattutto una squadra, quella bianconera, che questioni personali a parte vuole solo continuare a correre e dimenticare una delle partite più incolori del girone di andata giocate tra le mura casalinghe. Tirando le somme, dunque, tutti hanno un motivo per offrire ai propria avversari su di un piatto d’argento una portata che per l’occasione non è fredda, ma congelata: la vendetta. 




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