I progetti di Carnevale: “140 iscritti, sogno di creare un centro sportivo”



Massimo Carnevale

Meticoloso come allenatore, un duro in campo e fuori, il suo sogno era quello di cominciare un progetto vincente e affascinante col settore giovanile. Parte da settembre questa magnifica avventura con la scuola calcio e le soddisfazioni sono enormi vista l’alta mole di iscritti con un entusiasmo sempre più crescente. In radio la star è lui: è bastata mandare in onda un brano musicale per avere un telefono in tilt con tanti radioascoltatori che hanno chiamato per salutarlo. Massimo Carnevale commenta la scuola calcio “Caserta Accademy”tornando a parlare per la prima volta e in esclusiva ai microfoni di Radiocasertanuova le vicende legate al Marcianise:” Da tempo avevo promesso di venire nel programma dell’amico Mario Fantaccione. Ho colto l’occasione per presentare un po’ di istruttori. Nasce una bella realtà a Caserta ed è una grande soddisfazione. Dopo 4 mesi vantiamo 140 bambini ,un bel parco istruttori e belle strutture. Andiamo avanti alla ricerca di un terreno dove costruire un nostro centro sportivo. Ci facciamo valere e facciamo le cose perbene. Con i genitori siamo come sempre chiari. Non bisogna vendere fumo ,dobbiamo vendere quello che facciamo. Bisogna essere leali con tutti, la scuola calcio è aggregazione per dei bambini che vogliono fare qualcosa d’importante in un ambiente sano e pulito. Gli obiettivi Da poco ho smesso di giocare a calcio. Ho girato l’Italia. Sono stato a Varese, ho visto la realtà Milan ,col mio figlio piccolo che stava con l’affiliata Inter.Il discorso è il seguente. Le scuole calcio non dovrebbero vendere fumo alle famiglie che vorrebbero sentirsi dire dove può arrivare il ragazzo. La scuola calcio è aggregazione ,socializzare, divertirsi. Parliamo di un lavoro durissimo. Il discorso è un altro. Sento sentir dire in Campania che si vendono un ‘2001-‘2002. Fare calcio è facile, uno si sveglia la mattina e lo fa. Servono anni e anni. Vendere un ‘2001 è vendere fumo. Vorrei dire a tutti questi istruttori di non dire eresie. Sono bambini che appartengono alle famiglie. Ho fatto un’affiliazione conla Romaperché abbiamo amicizie. Ho giocato con Statuto, Aiello, Petruzzi, gente che ha fatto calcio. Parlavo conla Roma, con Bruno Conti di questo argomento. Ad oggi c’è qualche società che sta guardando i ’98. Molti genitori si vogliono sentir dire certe cose. Quelli intelligenti sanno che i bambini bisogna crescerli e imparar loro qualcosa .Il rispetto, le regole del gioco. Quando un bambino è pronto lo si vede a 13-14 anni e non prima. C’è molta competizione, molto sciacallaggio sui bambini. La scuola calcio è partita con grandi ambizioni. Quando abbiamo cominciato ci davano 1 mese. Dovevamo fallire. Ad oggi il merito è degli istruttori competenti, che sono umili e voglia di crescere. In molte parti vedono istruttori che confondono il ruolo con l’allenatore. Quando vedi un istruttore che vuol fare l’allenatore è la fine. Abbiamo il centro sportivo “Oasi “dietro al Cetac dal presidente Letizia mentre per i ’99-‘2000 e un gruppo dei ‘2001 stiamo al centro sportivo di Recale di Mario Acconcia. Il sogno è quello di creare un centro sportivo e non è facile A Caserta e dintorni per la crisi che stiamo avendo. Il mio sogno da bambino era quello di creare una scuola calcio .Adesso sto rincorrendo un centro sportivo. La scuola calcio è una bella realtà. A Pasqua andremo ad un torneo internazionale di Agropoli con 60 squadre internazionali. Siamo stati ospiti all’Olimpico. Chi viene da noi si deve divertire. Il sottoscritto qualche conoscenza ce l’ha. Normale che se viene fuori il campione, perché non farlo vedere? Le dimissioni dal Marcianise Divorzio doloroso che farei altre mille volte. Sono impulsivo, vulcanico. Accetterei Marcianise per altre mille volte . Il presidente è una persona eccezionale. Ci sono stati dei malintesi. Un inizio di stagione fantastico con 4 vittorie e 1 pareggio tra campionato e coppa. Col Carano vincevamo 2-0 poi siamo stati raggiunti. La parte la fanno sempre i calciatori. Ho avuto la fortuna sia l’anno scorso che quest’anno di avere un gruppo che mi segue. Nel calcio,nella vita nessuno mi ha mai regalato niente. Non scendo a compromessi in queste categorie. Non ho mai guardato ai soldi ma mi volevo confrontare in un campionato di eccellenza un campionato a mio avviso mediocre. Avevamo una squadra allestita a mio avviso per salvarsi e stavamo facendo miracoli. Quella squadra poteva dire la sua. Sono stati fatti 11 acquisti . Ognuno deve fare il suo. Giocavo quando meritavo. Sono stato in panchina o tribuna senza mai fiatare.  Se mi si viene a dire qualcosa sul pareggio di Carano replico. Chi pensa è l’allenatore che decide e si assume tutte le responsabilità.  Nel momento in cui pareggiamo contro il Carano che ha speso 700 mila euro sento le solite parole che avevo sentito qualche anno fa, tolgo il disturbo. Per me il pallone è sudore ,di persone che vogliono lavorare. Quelle che vogliono solo parlare non fanno parte del mio stile di vita. Mi dispiace aver letto qualche critica da parte dei tifosi , da molte persone. Oggi posso dire che un mese fa ho avuto un incontro col presidente. Doveva sapere tante cose che lui già sapeva. Avessi ragionato da calciatore avrei scatenato tutto sul giornale. Quando cresci si conta fino a 10 e ho preferito non dire e parlare. Come sono andate le cose le sappiamo io e altre due persone presenti. Io ho preferito stare in silenzio. Qualcuno ha continuato a dire cose non vere. La tifoseria non sapendo come sono andate le cose e si è sentita tradita apprezzandomi tanto come uomo e allenatore. In questi mesi ho capito che forse bisogna scendere a compromessi. Giusto confrontarsi. Il calcio è una cosa seria e lo devono fare le persone perbene. Quando inizi a sentire il vociferare vuol dire che non sono persone che possono stare con me. Chi caccia i soldi ha sempre ragione. Se mi viene messo a disposizione il fenomeno di turno lo metto in campo ma se non rende lo metto fuori senza problemi. L’anno scorso l’Intercasertana mi ha fatto lavorare con tranquillità fino a un certo punto. Andavamo a giocare con 8 under e vincevamo su campi come quello di Mondragone. Da giovane ero impulsivo, ho vinto un bel po’ in serie C. L’allenatore che mi ha trasmesso tanto è Gigi Boccolini per me un secondo padre.  Lo sento ancora oggi. Ho fatto 6 promozioni con lui. Il mio sogno è di allenarela Casertana, ce l’ha sempre nel cuore. Allenare nella mia città sarebbe bellissimo. Ringrazio l’amico Mario Fantaccione per l’invito. Sono stato spesse volte in televisione ma poche volte in radio . Ci rivedremo quanto prima”




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