Carangelo da sballo, convocata per l’All Star



Debora Carangelo

Talento, lavoro e tanto spirito di sacrificio. Quella voglia di combattere e di rialzarsi anche quando sembri essere sotto un treno. Queste le caratteristiche del tipo di giocatore che qualsiasi coach vorrebbe, questi i tratti di una delle più interessanti giovani del basket femminile: Debora Carangelo. Classe 1992, nativa di Maddaloni e cresciuta tra le giovanili del Kalati il play attualmente in forza alla Roberta Faenza in A1 è convocata dal coach Ricchini per vestire la canotta della nazionale italiana nel prossimo All Star Game che si disputerà a Parma la settimana prossima. Assieme alla compagna di nazionale Gorini (‘92) e a Formica (‘93), rappresentano un terzetto di giovani dal futuro di sicuro interessante. La convocazione è però solo la conseguenza naturale di chi ha sempre profuso tanto talento e dedizione e che adesso viene ripagata per gli sforzi affrontati. Lasciare l’ambiente casertano ed andare a Cervia, in una squadra di cui è diventata capitano e stella a suon di triple di assist e di partite giocate sempre con grande cuore e animo. Un playmaker nella nuova concezione del termine, che sa tirare e togliere le castagne dal fuoco all’occorrenza, ma che unisce anche una visione di gioco ampia e sempre attenta. A Cervia rimane tanti anni e si classifica sempre ai primi posti per punti realizzati, quasi sempre tra le prime delle italiane, e questi risultati, oltre che a regalare alla città romagnola salvezze tranquille e risultati di prestigio, le valgono la convocazione nella nazionale giovanile di Giovanni Lucchesi, che parte per l’europeo di Poprad con tante speranze e tanta voglia di stupire. Quella competizione, che si concluderà con l’oro, sarà però il punto più difficile finora della carriera della cestista casertana, che in un’azione fortuita vede il suo ginocchio saltare ed è costretta a guardare in stampelle il resto della competizione. Sempre però in panchina, contro il dolore, sempre pronta ad incitare e a rimproverare le compagne, dare un consiglio. Da lì un percorso lontano dal campo, con la paura di non tornare o di non essere più all’altezza delle aspettative. Se ne accorge anche la Tecno Allarmi Cervia che sprofonda in classifica priva della sua stella, sprofondando in classifica. Invece lei torna giusto poco prima dei playout, piazza due o tre gare importanti negli scontri decisivi e salva la squadra, e da qui arriva la chiamata di Faenza, che già la teneva d’occhio e che in Cervia ha la sua cantera. Si aprono per lei le porte delle A1, quella vera, che non significa solo più panchina come all’ombra delle ‘Due Torri’. Titolare, quasi 30 minuti per gara, conditi da quasi 10 punti a partita, con il 35% dalla lunga distanza e sempre qualcosa di utile, che si chiamino rimbalzi o assist o recuperi. Nel mezzo, i 20 punti contro Parma con 6/7 dall’arco e 8 rimbalzi a referto, che valsero la vittoria alle sue. Una stella in divenire per cui di sicuro fare il tifo il 14 febbraio nell’All star Game di Parma.

Domenico Landolfo




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