L’entusiasmo di Maresca: “La risposta che volevamo”



Giuliano Maresca

«Un periodo di riposo che ci voleva, ma soprattutto che arriva nel momento giusto anche dal punto di vista mentale. Essersi presentati a questa pausa con una vittoria in tasca aiuta ad affrontarla nella maniera migliore possibile, senza pensieri e con la voglia di riprendere da dove avevamo lasciato, insomma un po’ come successe proprio ad inizio anno». Parte da questa dichiarazione il commento di Giuliano Maresca, che come tutti gli altri bianconeri si stanno godendo gli ultimi giorni di ‘rompete le righe’ prima di tornare a lavorare a Pezza delle Noci. Gli ultimi giorni prima di rientrare alla base, la stessa che negli ultimi giorni ha avuto l’ennesimo scossone di terremoto, dopo le dichiarazioni del numero uno della compagine di Terra di Lavoro sulla situazione economica del club all’ombra della Reggia. Ma situazioni e problemi finanziari, non solo certo argomento di trattazione diretta con l’ala capitolina che continua nella propria analisi affermando: «In caso contrario avremmo dovuto affrontare questa settimana non solo con qualche rimorso rispetto a  Treviso, ma anche con la mente super occupata pensando a Siena, specialmente in prospettiva ancora futura e quindi con un occhio anche a Casale. Con questi due punti in tasca, abbiamo la mente più libera ora, ma di sicuro l’avremo anche a partire dalla prossima settimana, quando sul taccuino della preparazione all’avversaria di turno ci sarà il nome della Montepaschi Siena».

Quindi tutta una questione di serenità mentale?



«Non solo. Certo essere tranquilli in questo momento conta tantissimo, ma la serenità è rivolta non solo dal punto di vista dei risultati o dagli obiettivi che dobbiamo raggiungere, ma anche dal punto di vista dei recuperi fisici di alcuni giocatori. Primo fra tutti quello di Charlie Bell e poi anche quelli di Righetti e Stipanovic».

Hai accennato a Siena e Casale. Dopo la vittoria con la Benetton pensi che quella di Siena possa essere una tappa non fondamentale e che poi a Casale ci si giochi se non tutto, ma una grandissima parte di stagione?

«Per grandi linee il discorso è molto simile a quello che tante volte abbiamo fatto già alla seconda giornata effettiva di questo campionato. La sfida contro Siena è una sfida che non rientra all’interno delle partite che segnano la nostra stagione. Lo pensavamo allora e lo pensiamo anche oggi. Forse attualmente abbiamo qualche vittoria in più rispetto alla prima parte di stagione per argomentare l’idea che possiamo giocarcela con tutti, ma effettivamente il nostro obiettivo principale resta Casale. A prescindere dal risultato casalingo contro Siena, anche se difendere le mura amiche è altrettanto importante per la salvezza, se a Casale riuscissimo a vincere allora si che la salvezza della Juve sarebbe a più di un buon punto».

Facendo un passo indietro, però, senza quei due tiri liberi di Stipanovic, non si sarebbe qui a parlare di serenità. Cosa hai pensato quando ‘Stipa’ era li in lunetta?

«La prima cosa che mi è venuta in mente erano gli errori commessi in precedenza e la durezza dei canestri del Pala Verde. Probabilmente quelli di Treviso sono i più duri e difficili da calcolare di tuttala LegaA.Quindisi può immaginare la difficoltà anche per chi non è uno specialista della materia; li abbiamo seguiti con il fiato sospeso e poi quando Stipa ha fatto 2/2 abbiamo capito che non l’avremmo persa».

Una convinzione, però, che in tanti momenti era stata visibile per atteggiamento anche prima di quei tiri liberi, a dimostrazione che quella in campo era un’altra squadra rispetto a sette giorni prima…

«Il colpo della sconfitta a Sassari chi ha contemporaneamente scosso e dato quell’energia e voglia di riscatto che tutti hanno dimostrato poi a Sassari. Potrebbe sembrare una frase fatta specie dopo la certezza della vittoria, ma io ero straconvinto che a Treviso avremmo vinto per dare il primo segno di voler uscire da questo momento».

C’è stato un momento che da straconvinto ti ha portato ad esserne sicuro oltre i liberi di Stipanovic?

«I canestri pesanti di Andre Collins. I canestri pesanti che c’erano mancati a Sassari, insomma avere le nostre stelle al completo».

E tra le stelle sta mostrando i suoi primi timidi bagliori anche Charlie Bell…

«Sta dando dei segnali. In alcune situazioni ha preso letteralmente la situazione in mano. Certo gli manca ancora tanto dal punto di vista fisico, ma quei momenti di Treviso sono quelli che ci servono per creare un’alternativa di primissimo livello ai vari Collins e Smith. Di sicuro contro Siena sarà almeno uno step avanti rispetto alla Benetton, ma per la sfida di Casale di sicuro avrà una condizione più che accettabile per dimostrare il suo reale valore».

 


error: Content is protected !!
P