Sassari-Otto, numeri impietosi per i bianconeri



Maresca in azione a Sassari

Cosa dire della serata di domenica scorsa? Basta osservare i numeri di squadra delle Juve per capire che è stata una giornata no, una di quelle giornate in cui sarebbe meglio andare a prendere una birra in compagnia piuttosto che scendere sul parquet. Una di quelle giornate in cui qualcuno ha detto: ci si sente più vicini ai propri colori, perché è troppo facile essere veri tifosi quando si vince. Sassari ha inferto al team di Pino Sacripanti una lezione con i fiocchi, ma non ditemi che tra Sassari e Caserta ci sono seriamente tutti quei punti di distacco! Sacchetti sa far giocare bene le sue squadre, soprattutto le sa caratterizzare, ma la Otto da parte sua ha valori importanti, lo dimostra il modo in cui sta andando avanti in questo campionato tra mille difficoltà. In terra sarda non ha funzionato niente. L’eccezionale Collins visto contro Biella è rimasto all’ombra della Reggia ed ha mandato sull’isola il gemello brutto, quello che in 27 minuti di utilizzo ha saputo siglare un solo punto, sparando a salve dappertutto (0/2 dalla media e 0/7 dalla lunga distanza). No, quello con la maglia numero 11 non poteva essere il nostro Andre! Un suo omonimo, Andre Smith, al contrario la pagnotta se l’è sudata, ma quando segni 56 punti complessivi di squadra, anche i 28 che il colored casertano ha saputo scrivere a referto diventano privi di senso. Già, perché Smith ha provato a dare lo scossone, catturando anche 10 rimbalzi, ma intorno a lui c’era il deserto totale. Fuori casa, in un campionato teso ed equilibrato come quello di quest’anno, non puoi permetterti di regalare un quarto intero, il secondo per la precisione, durante il quale la Juve ha segnato la miseria di 4 punti. Al Banco Sardegna Sassari è bastato restare in media, anzi sotto media in attacco: 74 punti tra le mura amiche questa volta sono risultati più che sufficienti per portare a casa il bottino contro un’avversari che non è riuscita a raggiungere neppure quota 60. Potremo snocciolare tanti altri dati negativi quali ad esempio il 16% da oltre l’arco confezionato dai casertani, ma perché piangere sul latte versato? E’ andata così. Si ritorna a camminare a testa alta, onorando un campionato ancora tutto da giocare.    

Pio Carfora




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