D’Angelo: “Con Bell ci davano per folli, ora invece…”



Salvatore D'Angelo

Per qualche settimana è stato l’amuleto della Juve. Per qualche settimana, le sue interviste, le sue parole nel presentare la sfida della domenica, hanno funto da gesto scaramantico da effettuare per combattere la cabala, dal momento che sono arrivate vittorie come quelle contro Siena, Milano e Roma, tanto per citarne qualcuna. Poi la ‘magia’ si era spenta con l’arrivo di qualche sconfitta di troppo ed ora insieme a Salvatore D’Angelo, con all’orizzonte una sfida importante dal punto di vista della classifica, ma anche per il morale con Montegranaro, ci riproviamo; riproveremo a creare quella magia necessaria per battere un altro piccolo tabù:la Sutoral Palamaggiò. Non un bellissimo ricordo quello dell’arrivo dei marchigiani all’ombra della Reggia, specialmente quando poi si fa tempo di alzare gli occhi al tabellone e riflettere sul risultato finale. E chissà dalla sua postazione, quante volte, in occasione di questa sfida e di altre sfide ha alzato gli occhi al cielo per dare uno sguardo al tabellone per una qualsiasi ragione legata ad una sfida di pallacanestro. La stessa postazione che magari lo ha visto protagonista nella giornata di ieri quando, come tanti avrebbero voluto fare negli ultimi due giorni, sorridente e soddisfatto si godeva lo spettacolo dell’allenamento dell’ultimo arrivato. Lo spettacolo e l’allenamento di un giocatore Nba vero come Charlie Bell del quale lo stesso D’Angelo, ha voluto spendere due parole: «Quando Sacripanti mi parlò della possibilità di prendere Bell non lo conoscevo. Tornai a casa e mi informai sia dal punto di vista video per vedere con i miei occhi che giocatore era, che dal punto di vista delle notizie. Quando lessi che era un giocatore da quattro milioni di dollari non pensavo che avremmo mai potuto portarlo qui a Caserta, ed invece».

Ed invece?



«Ed invece tutta una serie di situazioni seguite con tempismo ed attenzione da parte di Sacripanti, ci hanno portato ad avere attualmente in squadra un giocatore di alto livello. Insomma un’occasione pura e semplice. Un’occasione che ci teniamo stretta. Quando si è sparsa la voce nell’ambiente, le uniche parole che sentivo erano se la nostra igiene mentale era ancora intatta, tanto per trascendere. Ora solo incredulità sull’aver aggiunto un giocatore di primissima fascia».

Come giudica l’idea che si leggeva tra social network e non sull’arrivo di un giocatore di questo livello in un momento di difficoltà economica della squadra? Pensa che qualcuno abbia malignato pensando che gli appelli fatti fossero falsi?

«Se c’è qualcuno che pensa una cosa del genere è un folle. Prima di tutto perché Gervasio è una persona oculata e non un pazzo. Se ha avuto la possibilità di muoversi su questo terreno è perché evidentemente lo poteva fare nonostante i problemi di cui abbuiamo parlato tempo fa. Senza contare che questa operazione è arrivata con l’ingaggio risparmiato di Ciorciari ed un extrabudget di Caputo senza il quale non avremmo mai potuto pensare di prendere un nuovo americano. E nonostante tutto abbiamo avuto un rapporto tra entrate ed uscite in positivo. Tutto quello che è stato fatto, è stato fatto assolutamente all’interno del budget non si è speso un centesimo in più».

Un giocatore, tra l’altro, che serve a Caserta non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista societario…

«Il suo arrivo alla Juve, ci da la possibilità di avere una vetrina nazionale maggiore, di poter sfruttare il suo nome,. La sua carriera ed il suo valore aggiunto a questa squadra non solo dal punto di vista dei biglietti venduti, ma anche dal punto di vista del marketing e questo non può che farci piacere all’interno di un lavoro ancora poggi continuo ed estenuante, di ulteriori partner».

Ricerca che nonostante tutto, ha avuto dei buoni frutti…

«Ci sono state delle operazioni che hanno dimostrato come questa Juve sia un bene di tutti, un bene che va conservato e non perso, dal momento che in quest’ultimo caso ne saremmo stati tutti colpevoli. Importanza della Juve che si vede anche dalla disponibilità degli Avion Travel a suonare per noi e quella di Toni Servillo. Una dimostrazione di attaccamento a questa maglia e questo sport che non può non farci enormemente piacere. Poi è logico che l’aiuto di tutti può arrivare attraverso la presenza al palazzetto al domenica, nella speranza che l’arrivo di Bell dia uno stimolo in più per comprare il tagliando ed essere sugli spalti per incitare la squadra e lo stesso Bell».


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