La città si sveglia per scongiurare un nuovo ‘98



Il presidente Gervasio

Sembra retorico dirlo, ma non lo è. Finalmente tutte le componenti della comunità casertana si stanno adoperando in prima persona, e non a chiacchiere, per conservare uno dei pochi patrimoni di cui è possibile vantarsi. La Juvecaserta da quando ha lanciato il suo disperato grido d’aiuto ha ricevuto tantissime risposte positive. Prima di tutto dalle Istituzioni, coloro che nel drammatico giugno del 1998 non fecero nulla, anzi deridevano quel manipolo di ragazzi che non voleva alzare bandiera bianca. Le Istituzioni, in prima persona e viste le vigenti normative, non possono mettere danaro (giustamente verrebbe da dire visto che la nostra città ha tantissimi problemi e la priorità va data alla comunità ed ai lavoratori), ma si sono mosse con interessanti iniziative. Prima di tutto il presidente della Provincia Zinzi ha cominciato l’iter per agevolare il lavoro presso il Palamaggiò che potrebbe diventare un pezzo pregiato nelle mani della Provincia (il che, va da se, regala maggiore serenità al club bianconero). Il sindaco Pio Del Gaudio si è messo all’opera per reperire nuove sponsorizzazioni, giocandosi la faccia in prima persona e non sottraendosi, mai, a parlare di questo fenomeno non solo sportivo, ma anche e soprattutto sociale. Ed i frutti stanno arrivando se è vero che le nuove partnership pubblicitarie hanno dato una ventata d’ottimismo alle casse juventine. E poi ci sono le celebrità cittadine come gli Avion Travel, o Toni Servillo, oppure lo stesso Ferruccio Spinetti che stanno contribuendo, in prima persona e senza prendere un cents, per sensibilizzare tutti su questa grande speranza di rinascita bianconera. Il loro amore per questa canotta si vede, è tangibile e non è assolutamente per fini ‘autopubblicitari’. Certo, la strada è ancora lunga da percorrere, ma il sole sembra splendere sopra Pezza delle Noci. Bisogna ancora trovare dei soldi per chiudere la stagione ma, ora, si è più sereni. Il merito va anche a Pino Sacripanti che, ormai, deve solo mettersi a pulire il palazzetto e poi ha ricoperto praticamente tutti i ruoli. Tralasciando i buonissimi risultati conseguiti sul campo con una squadra costruita col budget più basso di tutta la LegaA, il coach canturino si è messo in moto, anch’egli, per trovare nuovi partner pubblicitari in grado di aiutare la sua creatura. Un lavoro incessante, quasi ‘h24’, che testimonia quanto forte sia il suo legame con questa terra. In mezzo ci stanno i tifosi, quelli veri che non mancano mai, che si stanno facendo in quattro per dare altre energie. Insomma, finalmente, tutti sembrano remare dalla stessa parte. Non come nel giugno del 1998 quando a difendere la Juve c’erano pochi ragazzi mentre la città, zitta ed inerme, guardava andare in fallimento la realtà sportiva d’eccellenza della nostra città.




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