Oldoini ha le idee chiare: “Possiamo battere la Scavolini”



Coach Oldoini

Un mese. Potrebbe essere questo il periodo di tempo che Andrija Stipanovic necessiterà per tornare in campo ed in forma per gli allenamenti di coach Pino Sacripanti. Un periodo di tempo che allo stato attuale non è stato confermato da nessuna analisi specifica e nessun comunicato societario, ma l’iper estensione dei legamenti del ginocchio (trauma distorsivo al ginocchio sinistro con distensione capsulo-legamentosa la dicitura medica corretta ndr) del lungo croato è un problema fisico non certamente recuperabile in pochissimo tempo. Se venisse confermato un solo mese di stop, però, si potrebbe guardare il bicchiere come mezzo pieno e pensare che per un problema simile Timmy Bowers dovette stare fermo, due stagioni or sono, per due mesi e la Juve dovette ricorrere al mercato con l’ingaggio a gettoni di Robert Hite. Figurarsi in una settimana, quindi. Ed allora di sicuro c’è solo che uno dei nuovi eroi della folla casertana dovrà saltare la sfida contro la Scavolini ed il passato recente della franchigia di Pezza delle Noci, Jumaine Jones. Una certezza arrivata anche dalla voce di Max Oldoini che al riguardo ha cosi dichiarato: «Al momento c’è solo la diagnosi legata al tipo di infortunio che ha subito Andrija. Sinceramente non saprei dire e quantificare i tempi di recupero, anche perché non c’è ancora una data precisa per il suo nuovo esame e checkup. Bisogna aspettare ancora qualche giorno prima di poter quantificare con esattezza i tempi di recupero. Intanto l’unica cosa certa è che salterà la partita contro la Scavolini Pesaro. Poi si vedrà».

La buona notizia allora potrebbe arrivare da Rose. A che punto è il suo recupero in vista della prossima sfida di campionato?



«Weyinmi sta facendo tutto quello che gli è possibile per provare a tornare in tempo per la sfida contro Pesaro. In questi giorni ha lavorato sia per recuperare dall’infortunio che per arrivare a quella sfida con qualche allenamento e non, quindi, con un serbatoio fermo a zero quanto ad energie e forze. Ma il ritorno in campo dopo infortuni del genere dipendono non solo dai risultati delle terapie, ma anche dalla fiducia e dal feeling che il giocatore ha con la propria articolazione. Quindi il ritorno in campo sarà dettato anche dal come si sente lo stesso giocatore, ovvero se sente che può dare il proprio contributo fisicamente».

Injured list a parte e tornando per un attimo a Masnago, quella con Varese è stata una sconfitta che ha lasciato in bel po’ di amaro in bocca per come è arrivata.

«Penso che quella di Varese possa essere divisa in due distinti momento che potremmo anche definire come due partite in una. Siamo stati due squadre diverse tra primo e secondo tempo e questa è stata la chiave del -13 nei primi venti minuti di gioco e l’essere arrivati anche ad un passo dalla vittoria nel secondo. Abbiamo iniziato il match concedendo a Varese un po’ troppa libertà di segnare subendo 50 punti in venti minuti che sono un po’ troppi per una squadra che ha sempre ottenuto il successo con punteggi altissimi, oltre che con percentuali altissime. Nel secondo tempo, invece, siamo riusciti ad essere quelli che volevamo: aggressivi, con molta più energia su ambo i lati del campo e la rimonta ne è stata la più nitida dimostrazione. Poi siamo arrivati ad un finale punto a punto dove la differenza l’hanno fatta gli episodi, ma poteva essere tutto diverso se nel primo tempo, magari, avessimo concesso qualche punto in meno».

E poi non è certo facile giocare in sette, sia per energie che per una questione tattica.

«Ovvio che diventa tutto più difficile. Mancano delle rotazioni, manca la possibilità di gestire in maniera diversa situazioni come quelle dei falli e alla fine viene a mancare anche la lucidità in alcuni giocatori. Dal punto di vista tattico provi a mischiare le carte provando anche quintetti con un solo lungo e piccoli nello spot di numero ‘4’, ma alla fine le assenze si fanno sentire».

Una situazione, che nelle peggiori delle ipotesi legate ai nomi di Rose e Stipanovic, torneranno a partire dalla prossima settimana.

«Quello che dobbiamo fare ora non è preoccuparci di cosa ci manca, ma concentrarci sul nostro prossimo obiettivo. Dobbiamo concentrarci sul come cambiate gli assetti tattici di questa squadra durante questa settimana o anche durante la prossima partita contro Pesaro. Dobbiamo trovare nuove soluzioni offensive e magari provare a mettere dentro qualcosa di speciale dal punto di vista difensivo per provare a portarla via nel finale. Quello che ci interessa è restare attaccati, di essere li sempre punto a punto e provare a piazzare il colpo finale, visto che abbiamo capito che ogni partita sarà una battaglia e che possiamo comunque giocarcela fino alla fine».


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