Gli indomiti diavoli a Varese, ma che bello tornare al Giannone



I casertani presenti a Varese

Due pulmini, 17 persone, un meta: Varese. L’incredibile viaggio dei tifosi casertani alla volta di Masnago regala emozioni vere nell’undicesima tappa del cammino di ‘Colore e Calore’. Partiti di buon’ora la domenica mattina, questi baldi virgulti hanno sfidato le intemperie ed una nazione in ginocchio per il maltempo pur di essere al fianco dell’amata Juvecaserta. Mentre tutti gli italiani preferivano restare comodi a casa, giustamente per evitare problemi, questi 17 ragazzi hanno macinato quasi 1800 chilometri per non lasciare la Juve nella battaglia contro Varese. Lungo il percorso, tra un sorriso, una battuta ed un bicchiere, c’è stato l’incontro coi tifosi della Ternana (storicamente amici della Casertana). Quattro chiacchiere, una sciarpa scambiata (che poi viene portata a Masnago in bella mostra) e via, alla conquista del Pala Whirpool. L’ingresso dei diavoli dell’Inferno (al loro fianco c’erano gli Emigranti) si è verificato due minuti prima della palla a due. Accolti da una bordata tremenda di fischi, hanno subito posizionato i loro striscioni (anche quello in onore e sostegno ai diffidati). Oltre alla classica bandiera canadese, ecco comparire anche quella croata per Stipanovic (visto l’esito, infortunio al gladiatore, forse ha portato anche sfiga). Una presenza continua e costante per tutto l’arco della sfida in un palazzetto che, da sempre, non è amico dei colori bianconeri. Alla fine, il computo parla di quasi 50 sostenitori: un numero veramente impressionante vista la distanza che separa le due cittadine che si sono sfidate. Tantissimi applausi hanno accolto il grande ex Alex Righetti che, nella scorsa stagione, è stato protagonista di un’onorata annata con la canotta dei biancorossi della Cimberio. Ottima la coreografia fatta dalla curva varesina con un messaggio di chiaro amore verso la propria compagine; una tifosiera gasatissima per gli ottimi risultati conseguiti dalla truppa di Recalcati in questo scorcio di stagione. Prima della palla a due è stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione che ha distrutto Genova e la Liguria (la terra di Max Oldoini) e la curva varesina ha esposto questo striscione: “Solidarieta’ per gli alluvionati che non vengano dimenticati”. Tutto sereno, nessun problema a fine gara coi giocatori a salutare i ragazzi pronti a riprendere la marcia. All’ombra della Reggia sono rientrati poco prima delle sette del mattino, scrivendo un’altra fantastica pagina di storia.
Un’ultima considerazione la regalo alla mattinata odierna che ho passato nel ‘mio’ Liceo Giannone. Il progetto scuola della Juvecaserta ha fatto tappa li’ dove ho trascorso sei anni della mia vita (volevo approfondire meglio alcuni concetti per questo mi son fatto bocciare). E’ stato un ritorno al passato sia per il sottoscritto ma anche per il club. Santino e Romano Piccolo proprio in quel campetto sotto il cielo che mi ha visto partecipe di tante partitelle (soprattutto durante le Okkupazioni) hanno fatto scoprire la storia vera della Juvecaserta ai ragazzini presenti oltre che a Sacripanti, Collins, Stipanovic e Maresca. E’ stata una mattinata veramente emozionante per me anche nel vedere la targa dedicata a Paolino Mercaldo, studente del Giannone, a cui è dedicata la palestra. Una mattinata che conservo nel cuore.




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