Come in una favola: la Pepsi sbanca il campo della Montepaschi!



Un'azione di gioco di Montepaschi-Pepsi

Caserta braccia al cielo al Palaestra con la Montepaschi battuta a domicilio poteva sembrare un sogno. Ma il sogno è veramente reale grazie ad una gara di pregevole fattura messa in atto dai casertani arrivati a Siena senza il minimo timore reverziale. La Juve ha resistito con tanta energia purtroppo non surrogata dalla mira. I bianconeri non hanno mai lasciato nulla al caso, hanno difeso benone a zona con gli auti costanti dal lato ‘forte’. Il lavoro, a tratti commovente, della banda di Sacripanti è stato encomiabile ed ha testimoniato, nuovamente, come questo gruppo abbia doti caratteriali impressionanti. Una dote che pochi possono avere a questi livelli. Per lunghi, lunghissimi, tratti era il muso casertano quello a comandare la corsa. Si è vista rimontare, ha tremato nella volata finale. Ha tremato ma giusto pochi istanti, poi ha rimesso la testa alta e fiera, non si è girata indietro, ha vinto con un cuore immenso ed un capolavoro tattico di Sacripanti. Un capolavoro che fa capire quanto l’astuzia supera tutto.
 All’ingresso in campo delle due squadre viene sciolto l’ultimo dubbio di Sacripanti: regolarmente dentro Doornekamp, prima assoluta da capitano, e si siede in panchina Kevin Fletcher esclusivamente per scelta tecnica. Il canadese va, addirittura, nello starting five iniziale come ‘4’ tattico su Stonerook. Per sgravare Collins dagli oneri della regia, Maresca porta spesso palla. Il vantaggio iniziale bianconero viene cancellato da Andersen che spazza via un timoroso Smith. Il ‘canguro’ è una furia, porta a scuola Smith, fa 6 in un soffio. E Sacripanti deve ricorrere subito alla zona 2/3 che produce tre recuperi per altrettanti contropiedi (8:14 al 6’ con 6 di Maresca). Ma la Montepaschi si risveglia e buca la zona con due bombe di Stonerook e Aradori. Al primo stop è pari 18 con capitan Aaron a due falli, Collins a 9 ed il duello rusticano d’altri tempi tra Michelori e Stipanovic. Un paio di fischi allucinanti spezzano ritmo ed inerzia alla Juve ma Siena non ne approfitta molto complice l’imprecisione nel tiro pesante. In 5’ è 10:2, l’apatia di Rose è disarmante mentre Ciorciari approccia male. Collins è costretto a rientrare, Sacripanti si gioca il quintetto chiquito con Rigo da ‘4’ e persiste nella zona 2/3 che diventa 3/2 sul lato del pallone. Allo stop lungo è 35:28 con la marea mensanina che non monta mentre la Pepsi tiene botta nonostante le 13 palle perse ed il 41% al tiro. Il tassametro delle perse continua a salire, ma Collins e Smith sono caldi (0:9 e +2 al 24’). La pazzesca difesa bianconera  lascia Siena a zero per cinque minuti.
C’è il tempo per un folle autocanestro di Stonerook. Caserta fa paura, Smith c’è (13 nel quarto) ed arriva il 41:46 al 28’. Si torna a zona, bene ancora, ed all’ultimo ‘stop and go’ è, clamorosamente, +7 (8:22 di parziale). Stipanovic è un muro, l’italian connection Maresca-Righetti lancia Caserta sul 48:59 (e la zona continua a dare frutti). Sbaglia tanto Siena ma resta in scia con Mc Calebb che si carica tutti sulle spalle (9:0 e -2 al 38’). L’attacco è inceppato, monocorde e tocca a Stipanovic fermare la ferita. Kaukenas spara il missile del 63:64 al 39’. E’ pari ancora a -28”. Stipanovic chiude un meraviglioso pick ‘n roll con Collins per il sorpasso a -15”. Stonerook sbaglia la tripla del vantaggio. A -6” Righetti va dalla lunetta e fa 2/2, è +4. E’ finita.
 Prima della partita è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare il motociclista Marco Simoncelli, morto ieri a Sepang. Tanta commozione, applusi scroscianti durati per tre interminabili minuti mentre dal settore bianconero si alzava un semplice e commosso “Ciao Marco”. Ciao Sic.




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