Una Pepsi da ‘gustare’ nel calore salentino



Coach Sacripanti

I giorni di avvicinamento a quello che era il primo vero test con formazioni di livello superiore a quello mostrato dai napoletani del Sant’Antimo, sono ormai andati in archivio. La Juve scenderà, infatti, questa sera sul parquet di Lecce per affrontare, nella seconda sfida della giornata, una delle pretendenti al salto di categoria nel prossimo campionato di Legadue: l’Enel Brindisi. Una sfida che vista dagli occhi dei tifosi ha ormai un sapore particolare, dal momento che dall’ultima visita dei bianconero in Puglia i risultati in termini di tifo e di conseguenze non sono state certo quelle delle migliori. Normale, anzi normalissima, se la si analizza dal punto di vista della squadra. Una cosa, poi, è certa ovvero che la truppa brindisina guidata in panchina da coach Bucchi, è più di un passo in avanti rispetto alla Juve in termini di preparazione, ma anche di basket giocato visto il numero delle amichevoli, ma soprattutto il risultato di queste amichevoli con vittorie interessanti contro club di categoria superiore. Insomma La Juve si presenta a Lecce al cospetto di Brindisi per fare un passo in avanti, per continuare dalla linea dell’agonismo del basket giocato tracciata nel suo primo tratto con il primo scrimmage contro Sant’Antimo, per poi continuare verso quello che è stato definito da tutto come il vero banco di prova prima della nuova stagione, il Trofeo Città di Caserta, passando per l’ulteriore step e fermata di Porto Sant’Elpidio, cosi come ha avuto modo di far intendere anche lo stesso timoniere casertano Pino Sacripanti.

«Dall’amichevole contro Sant’Antimo – cha commentato il coach della Juve – si riparte con delle indicazioni certamente positive. Di sicuro la ricerca di giocare insieme, di provare a mettere in campo e durante un qualcosa che sia diverso dal normale 5v5 di allenamento, tutto quello che proviamo tutti i giorni in palestra tra di noi. Delle prime indicazioni sono arrivate dai 96 punti che abbiamo segnato contro Sant’Antimo che al di la del valore dell’avversario dimostrano che da un qualcosa comunque pariamo e siamo partiti. E’ chiaro che alcune cose sono corrette ed altre meno, ma stiamo lavorando per questo».



Fino a questo momento si è sempre parlato solo di attacco. Una coincidenza?

«Assolutamente no, perché al momento stiamo lavorando solo ed esclusivamente per la fase offensiva. Anche nella sfida di mercoledì scorso abbiamo accennato qualcosa a livello difensivo, ma non ci stiamo ancora lavorando con intensità. Questo perché stiamo ancora facendo dei carichi di lavoro abbastanza pesante e caricare più del dovuto potrebbe portarci qualche problemino o infortunio che vogliamo evitare. Abbiamo ancora tre settimane e quindi vogliamo fare le cose un passo alla volta, con calma, per bene e senza problemi».

Cosa ti aspetti da questo torneo a Lecce?

«Sappiamo che già alla prima partita dovremo affrontare una squadra che è nettamente più avanti di noi dal punto di vista fisico e che ha già giocato delle amichevoli di alto livello e valore, vincendo anche sfide contro formazioni di categoria superiore come Montegranaro. Una squadra, quindi, di grandi qualità e con un allenatore che ha tanta esperienza come Bucchi. Per noi, dunque, sarà il primo vero test duro e contro una squadra di un certo valore e non so ancora come reagiremo a livello fisico e quindi vedremo step by step come si evolveranno le cose».

Quindi puntate a fare un passo un vanti rispetto a Sant’Antimo?

«Un passo in avanti difficile, perché siamo andati sin troppo bene. Penso che la sfida di domani (oggi ndr) sia il vero test ed il vero punto di partenza considerando anche che il livello si innalza e di molto».

Mercoledì scorso è emerso un dato dall’amichevole: pochi tiri da tre. Una coincidenza o un dato statistico a cui dovremo abituarci?

«La nostra è un’idea in cui si proverà a cercare sempre la soluzione migliore. Che sia da due o da tre non importante, quello che importa è che sia la soluzione migliore».

Domenico Pezzella


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