Due cuori casertani nell’inferno di Siauliai



 

I tifosi italiani abbracciati a quelli serbi

Da Sparanise a Siauliai il passo non è tanto breve, ma la seconda puntata di ‘Colore e Calore’ ci porta nella lontana Lituania dove sono ancora in corso di svolgimento gli Europei (favorita la Spagna, a mio avviso, ma occhio anche a Francia ed ai padroni di casa anche se tifo Serbia). Un passo lungo ma che ha ancora i colori bianconeri, casertani, in prima linea. Guardando il debutto degli azzurri contro la Serbia ho subito riconosciuto le lettere JC sulla maglia di un tifoso italiano. Per giunta, quel ragazzo, lo conosco visto che l’ho affrontato nel campionato UISP col mio Atletico PKH. Più volte hanno inquadrato il drappello di sostenitori azzurri ed ogni volta l’occhio cadeva sul nostro tifoso. Che non era da solo. Infatti erano due i tifosi della Juvecaserta presenti alla Šiauliu Arena. I protagonisti di questo viaggio sono Antonio e Luigi, due avvocati casertani malati di basket ed, ovviamente di Juvecaserta. A loro servo l’assist per raccontare quello che è successo in Lituania al fianco dell’Italia ma con la Juvecaserta sempre nel cuore e la bandiera tricolore con la scritta Caserta sempre in mano. «E’ nato tutto per caso, quando Luigi un giorno di fine giugno mi ha prospettato l’idea di seguire l’Italia agli Europei – racconta Antonio che gioca anche a pallacanestro nel campionato UISP con il Free Minds Grazzanise -. Detto fatto. In 48 ore abbiamo organizzato la trasferta, acquistando i biglietti on line. Un’esperienza indimenticabile che speriamo di ripetere in Slovenia nel 2013. Da un punto di vista strettamente turistico ritengo che la Lituania sia un Paese con buoni margini di miglioramento, ma questo conta poco, noi eravamo lì soprattutto per seguire gli azzurri e per vedere grandi giocatori».
Entrambi sono balzati all’occhio dell’attento spettatore anche per il fatto che erano sempre con qualcosa della Juvecaserta addosso: «Non potevo tralasciare i nostri colori in trasferta. Polo rigorosamente bianconera  per ribadire anche in Lituania la  nostra fede alla Juve. E’ un onore essere riconosciuto come tifoso della Juvecaserta».
Insieme ai due tifosi casertani c’erano anche sostenitori di altre squadre italiane: presenti tifosi di Avellino (con i quali è scattata subito un’amicizia tutta campana) ma anche uno dei capi dei Rangers di Montegranaro. Mai uno screzio tra i italiani che si ritrovavano fuori il palazzetto per giocare partitella 3vs3 bevendo della buona birra per riscaldarsi.
Ma com’è stato il rapporto con le tifoserie delle altre nazioni?
«Tutto molto, c’è stato un vero e proprio gemellaggio sul piano sportivo, rispettando sempre gli avversari ma non rinunciando mai ad inneggiare ai nostri colori. Il pubblico più caldo? Sicuramente quello lettone, non solo per ragioni “logistiche” ma soprattutto per i litri di birra e per le ragazze. Mi piace raccontare anche un episodio: un tifoso serbo quando ha visto Luigi con la bandiera tricolore e la scritta Caserta, si è ricordato di un memorabile Partizan Belgrado contro Juvecaserta di tanti anni fa (che noi non ricordavamo). E tanti altri, riconoscendoci tifosi bianconeri, hanno rivolto apprezzamenti alla nostra squadra, ricordando lo scudetto contro Milano e le magie di Oscar. E sempre hanno voluto scattare foto con noi».
Antonio e Luigi hanno vinto il loro personale Europeo portando i colori bianconeri anche in terra lituana e non facendo mai mancare il sostegno alla nostra nazionale.
Personalmente, invece, di questo Europeo tristissimo per gli azzurri voglio ricordare solo due cose. Anzitutto la canzone ufficiale della manifestazione: per chi non l’avesse sentita, dateci un’occhiata oltre che prestargli attenzione. La canzone ha già un bel titolo ‘Celebrate Basketball’ ed è interpretata da tre cantanti lituani ovvero Marijonas, Mantas e Maria. Veramente bella.
Meno bello, ma decisamente la fotografia della nostra avventura, è il timeout di coach Simone Pianigiani fatto sul -21 della sfida contro Israele. Premesso che il pluridecorato allenatore senese ha la sua buona dose di responsabilità per lo scempio europeo, quel timeout è una delle pochissime cose degne di nota dell’Italbasket. Quel “c’è bisogno che si giochi con un pò di dignità. Con un pò di anima, cazzo. Nessuno fa un salto, un fallo con la palla lì. Facciamo a cazzotti almeno. Ma che cazzo avete dentro?” ha fatto il giro del web e dato credito al gelatinato coach senese. Quelle parole erano giuste, erano quelle che tutta Italia voleva urlare ad una squadra senza attributi, voglia e con una spocchia fuori dal comune. Spocchia, tra l’altro, ingiustificata. Bravo Pianigiani anche se, quello sfogo a mio avviso, avresti dovuto farlo già a Rimini dopo l’ignobile figuraccia rimediata contro la Bosnia in amichevole. Meglio tardi che mai.



I casertani Antonio e Luigi col tricolore 'casertano'

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