Grassadonia ci crede ancora: “La Casertana non deve mollare”



Mister Grassadonia (foto uscasertana.it)

Domenica li avevamo lasciati distrutti, i visi erano tirati, nessuno aveva voglia di parlare. Oggi abbiamo ritrovato la squadra al lavoro, ancora c’è tensione nell’aria, il primo posto si è quasi irrimediabilmente allontanato e nell’ambiente si percepisce. Arriva mister Grassadonia, ci accoglie con la consueta cordialità ed esordisce:“La sconfitta ha sempre un padre, io sono l’unico responsabile” . Continua dicendo che la Casertana è un “cantiere aperto” e che loro ci crederanno fin quando la matematica non li condannerà definitivamente. Il mister ha tenuto a precisare che la squadra ha portato dietro di se quello che era il passato, la paura, l’ansia. Quando gli si fa notare che la squadra potrebbe avere dei cali perché non ha avuto la stessa preparazione delle avversarie, lo ha escluso categoricamente;  “bisogna solo avere una mentalità vincente”. E’ tornato sui presenti Domenica in quel di Acireale, dicendo che la formazione che ha messo in campo è stata dettata da scelte obbligate, soprattutto dalla mancanza di ’92 dovute alle assenze di Cappiello e Stigliano. Una condizione che ha costretto a chiedere un sacrificio a Corsale ma anche allo stesso Guida. Sul difensore rossoblù ha tenuto a precisare che si è trattato di una forzatura dovuta alle assenze, ha portato Perna in panchina per avere un ‘92 disponibile in caso di necessità e ha preferito schierareAdaldo perché essendo difensore centraleavrebbe potuto eventualmente sostituire Parisi che era a “mezzo servizio”. Grassadonia haprecisato che non vi saranno innesti, “questo è il mio gruppo fino alla fine”. Sulle dichiarazionifatte dal presidente a fine partita, ha affermato “chi vince esulta chi perde spiega” e  di essere atteso dallo stesso insieme alla squadra da li a poco. Sicuramente sapremo presto se lo scontento dellostesso era frutto del momento e quindi dettato dalla rabbia edalla delusione presenti in noi tutti a fine gara o invece vorrà davvero cambiare modo di fare.




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