Caserta lotta con il cuore ma non basta: vince il Khimki



Keith Langford decisivo al Palamaggiò

Alla fine dei quaranta minuti resta l’amaro in bocca al pubblico casertano, che non si aspettava una Juve così competitiva, e che vede solo con la “magata” finale di Langford la vittoria sfuggire. Caserta gioca bene, difende con ottima intensità e carica di falli i russi. Peccato che prorpio quando ci siano Savrasenko, Eze, Lopez in panca con 4 falli a carico, entrino dalla panca Fridzon e Loncar, non certo gli ultimi arrivati, che puniscono e castigano gli uomini di Sacripanti. Una gara di sicuro avvincente con il Khimki che in avvio parte forte e con le bombe di Kelati e Langford prova a scappare. La Pepsi parte con le polveri bagnate in attacco e la sorpresa in quintetto Martin appare poco adatto al ruolo di marcatore di Eze e Monya. E’ sempre il solito Jumaine a guidare i suoi alla piena parità in campo, ma il campione di Cocoa si spegnerà di lì a poco. Il secondo quarto vede un calo dei russi, che provano a difendere di gruppo, con tanti raddoppi sul post basso, ma prima Garri e poi Doornekamp sono bravi a bucare le maglie gialloblù con due giochi da tre punti. Ancora il canadese è lucido a realizzare una conclusione molto difficile, ma poi, a torto, viene lasciato in panchina da coach Sacripanti che non lo rimetterà in campo. Guidata però dal suo lungo ex Biella, che è abile a caricare di falli la difesa moscovita visto che non è possibile attaccarla in 1 vs 1 per il netto dislivello fisico, i padroni di casa volano sulle ali dell’entusiasmo, con transizioni veloci e ben impostate. Ma un super Langford e anche un libero “fantasma” di Savrasenko aggiunto alla formazione di Scariolo, riescono a chiudere i primi 20 minuti sul 38-34. Il calo della Juve corrisponde all’accumularsi di falli dei suoi uomini, ma è qui che la bravura di Ere e di Bowers viene alla luce, con tante penetrazioni che cercano solo il fallo o magari uno scarico immaginifico per un tiro pesante. Sia l’uno che l’altro riescono alla perfezione, e non bastano le triple di Kelati e Raul Lopez ai gialloblù per mettere il muso avanti. Ci pensa il polacco Koszarek con tanti punti in fila a regalare il 54-52 alla terza sirena. Frenetico è Scariolo, che in ogni timeout spiega gli schemi nei minimi dettagli, si vede come pesa il fatto che abbia potuto dirigere solo tre allenamenti, ma nel quarto periodo, nonostante i problemi di falli, il Khimki esce alla distanza, e lo fa con i suoi uomini dalla panchina, più freschi e motivati rispetto ai casertani. Fridzon con due bombe, Loncar con un piazzato e qualche rimbalzo offensivo regalano agli ospiti anche il +7, ma Ere e compagni, risalgono la china, con una difesa puntuale e ad alto ritmo, e a 14″ dalla fine arriva il pareggio col lay up di Garri. Bomba poi di Langdon e finiscono i giochi. magari il sogno di Caserta sarà finito, perchè all’ombra del Cremlino sarà impossibile andare a vincere di quattro, ma le indicazioni di questa squadra per quest’anno sono davvero ottime. Sacripanti non ha avuto quasi niente da Olumide, ha utilizzato poco Colussi e Martin, e soprattutto non aveva Di Bella, di sicuro ci si possono togliere grandi soddisfazioni, sia in campionato che in coppa, anche se dovesse essere Eurocup.




error: Content is protected !!
P