Entusiasmo per la nuova Pepsi che si aggiudica l’Irtet



Una fase di gioco contro il Paok

Nasce definitivamente la nuova Juve. Presentata in grande stile ad un pubblico numeroso nel nuovo Palamaggiò, riverniciato in bianco e nero, la Pepsi orfana del capitano Di Bella, che con la sua distorsione ne avrà ancora per molto, riesce comunque a strappare una prestazione vittoriosa contro il buon Paok Salonicco di Markopoulos. Il finale recita 70-67, frutto di un grande equilibrio per tutto l’arco dei 40 minuti. Caserta deve imparare alla svelta a migliorare sul post basso difensivo, perché Garri appare inconsistente ( e il buon Lazaros Papadopoulos gliene piazza 14 in faccia), mentre la scommessa Olumide fa vedere cose alterne e fin quando non sarà in condizione sarà difficile giudicarlo. Senza il capitano in regia, il gioco di sicuro appare più lento, i possessi diminuiscono, con Koszarek che di sicuro non è una primadonna, ma che sta provando a ritagliarsi un ruolo importante, mentre Bowers è “l’uomo solo al comando” di questa squadra, usando un gergo ciclistico. La Pepsi vive di strisce vincenti e di giocatori on fire. Ere, stasera male con 3/13 dal campo, dimostra di essere una pedina importante di questa squadra e lo dimostra che le sue due bombe arrivino proprio sul finire della ara quando il Paok sembra prendere la via della sconfitta. Certo che, per uno che nella stessa serata fa quasi una serie perfetta alla gara del tiro da tre, percentuali così basse sono davvero un problema. Detto di Garri, neanche Colussi ha convinto troppo: arrivato per essere lo specialista con tiri e punti nella mani dalla panchina, l’ex Pavia si fa notare per qualche recupero in difesa, mentre in attacco è abulico e svogliato, e la virgola di stasera ne è la prova. Vedi anche per Doornekamp, quasi 30 minuti in campo davvero orribili, tirando poco e male e non azzeccando molto in difesa… Sembra sia rimasto in Turchia a prendere le batoste della sua nazionale. Anche nuove note liete per da questa serata: un Phil Martin così intenso, pronto e capace di punire dentro e fuori area non ce lo ricordavamo, a lui va l’mvp della competizione, e non solo a nostro giudizio. Può essere un innesto importante, specie se Garri e Olumide fanno così tanta fatica. Di Bowers qualcosa già abbiamo detto, ma è lui il vero metronomo dei bianconeri, sia in attacco che in difesa. Risulta decisivo perché sa costruirsi tiri ad alta percentuale, ed è bravo anche a scegliere i blocchi su cui far accoppiare il lungo in difesa. Con l’assenza di Di Bella le sue mansioni sono raddoppiate, ma se una minima speranza di fare bella figura fra 7 giorni col Khimki c’è, la si deve solo al nativo di Milwakee. E poi, ci dimentichiamo di nessuno? Ma certo, Jumaine Jones e la sua sostanza. Gioca meno del solito, ma ha un plus minus devastante. Con lui in campo squadra più sicura e convinta, con più spazi da attaccare. Se poi lui ci aggiunge i suoi rimbalzi ad alta quota e le triple da distanza siderale, ben oltre la nuova tracciatura del campo. C’è da dire che il Paok è buona squadra ma niente di più col folletto Gray in grande spolvero, 20 punti e tanti falli subiti, e Papadopoulos (14 pti) che in avvio è stato devastante. La Juve cresce, e vuole scoprirsi grande, ancora una volta.

Pepsi Caserta – Paok Salonicco 70-67 (17-17; 33-34; 52-54)
Pepsi Caserta: Bowers 20, Jones 14, Koszarek 9, Ere 8, Olumide 7, Garri 6, Martin 5, Doornekamp, Colussi, Parrillo. All. Sacripanti
Paok (migliori): Gray 20, Papadopoulos 14




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