Casertana-Trapani, l’ex Rosato e quelle promozioni indimenticabili: “Due grandi piazze che porto nel cuore. Domenica può succedere di tutto”



Salvatore Rosato nel ’96-’97

Casertana e Trapani tornano ad affrontarsi al Pinto dopo oltre vent’anni. Una sfida importante per entrambe con i falchetti impegnati a risalire dalla zona playout e il Trapani a giocarsi il tutto per tutto per provare almeno ad agguantare il secondo posto. A presentare il match è il doppio ex Salvatore Rosato. Portiere che indossò la maglia siciliana nel ’92-’93 e quella rossoblù nel ’95-’96 conquistando in entrambe le occasioni la promozione in C2. “Due piazze che hanno in comune piacevolissimi ricordi – ammette – e posso ritenermi fortunato perché mi sono trovato benissimo. A Trapani vincemmo il campionato e mi sarebbe piaciuto restare ma anche se godevo della stima di mister Arcoleo screzi con un dirigente mi portarono via dai granata. Qualche anno dopo arrivai a Caserta e fu davvero stupendo. Giocatori come Grava, Ancora, Rulli, Giampietro, Scagliarini, Nusco, Stefano Sacco, Bianco, Vastola, Pedro Pasculli. Eravamo veramente una grande formazione. Una società molto forte, una piazza storica, una tifoseria straordinaria con i Fedayn Bronx che non smettevano mai di sostenerci. E poi grandissimi personaggi come Vigliotti e Curcio, i fratelli Gazzillo, Lorenzo Scialla detto l’americano. Lo staff medico di prim’ordine, insomma ogni tassello al posto giusto e vincemmo con merito quel campionato. Alla fine mister Tobia fece altre scelte e decise di affidare la porta a Visconti che era molto più esperto. Però anni dopo ci incontrammo e mi confessò di aver commesso un errore e che avrebbe dovuto darmi fiducia. Sono stato felice e orgoglioso perché significa che ero stato apprezzato, seppur in ritardo”.

Una Casertana che nonostante la rosa non è mai riuscita ad allontanarsi dalla zona pericolo. Giocatori forti, esperti ma i risultati continuano a non arrivare: “A volte si innescano meccanismi che né tecnico né società né tantomeno calciatori riescono a capire. Successe una cosa analoga al Bari l’anno scorso. Qualcuno non si ambienta, altri non riescono a legare tra loro, i fattori possono essere molteplici. E’ chiaro che vanno in campo e danno il massimo però a volte non si riesce a trovare il bandolo della matassa. Se i tifosi e la società faranno lavorare giocatori e tecnico si riuscirà a tirare fuori. Ne sono convinto anche perché conosco la tifoseria, la grande voglia e la passione che c’è a Caserta e mi auguro davvero che riesca a farcela anche perché ha tutte le credenziali per farlo”.



Il Trapani invece lotta per obiettivi completamente diversi. Ma Rosato che idea si è fatto del girone? “Il Lecce ha un bel vantaggio e a meno di clamorosi suicidi credo che resti la favorita per la promozione diretta. Il Trapani potrebbe rientrare invece per il discorso legato al secondo posto anche se non dipende solo dai suoi risultati. E’ un campionato simile alla B, un po’ strano. Non basta fare una squadra forte per ambire alla vittoria del campionato. Il livello non si è abbassato, forse tifosi e addetti ai lavori sono abituati a vedere campionati maggiori, più importanti con un tasso tecnico maggiore e quindi si perde di vista il reale valore dei calciatori. Restano tutti i giochi aperti e dico che può succedere di tutto fino alla fine”.


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