Ancora senza il capitano e bandiera Fabio Di Bella, col dente avvelenato per quel libero fantasma di Savrasenko aggiunto allo score, la Juve è atterrata all’ombra del Cremlino in queste ore e con la voglia di non essere solo per una gita. Garri, eroe di stampo micheloriano al primo atto della sfida, lancia la provocazione definendo il Khimki di Scariolo battibile. Il pick and roll dei gialloblù ha fatto male a Caserta, che non ha un centro puro decente (Olumide sarà certamente fuori forma, ma è davvero un così importante giocatore?), ma che ha tanti quattro che fanno quello scivolamento in più, quel lavoro oscuro tanto importante. Certo è che i russi non credo possano avere un’altra serataccia al tiro e una situazione falli sempre così problematica, anche se i ricambi non mancano. Rimontare tre punti (anche se il ricorso sembra essere stato accolto, vista l’evidenza data dalla prova tv e si attendono notize per possibili mutamenti), è impresa difficile, specie se vai a giocare in trasferta e contro uno squadrone attrezzato anche per arrivare oltre le top 16, ma quella gara di martedì, quelle emozioni di essere avanti per 37 minuti, quel bel gioco difensivo che ha fatto male ai russi, davvero fanno pensare che si potrebbe fare il miracolo. Poi, c’è da considerare che se la pepsi è riuscita a tenere a bada gli avversari con i suoi tre americani che tirano malissimo e col 5/20 complessivo da tre, c’è una fioca luce in fondo al tunnel da seguire. La partita si svolgerà nel nuovissimo palsport di Mosca, con inizio alle ore 17 ora italiana. Saranno almeno 50 i coraggiosi temerari casertani che hanno intrapreso la lunghissima trasferta e che sfideranno il colosso russo con i loro cori e col loro calore. Per tutti coloro che resteranno a casa la diretta è assicurata da Sportitalia 2, quindi resta solo da dire in bocca al lupo a questi ragazzi, nella speranza che un nuovo miracolo, magari ancora una volta in trasferta come nello sscudetto del 91′, possa regalare momenti di estasi pura alla città della reggia vanvitelliana.
