E’ durata una giornata, per fortuna, la querelle sulla ormai celebre canotta numero 18 indossata da Dan Mavraides nella sua prima partita in bianconero al Pentassuglia di Brindisi. E’ bastata una giornata per mettere la parola fine ad una questione che ha colpito dritto al cuore tutti i tifosi bianconeri che, sin dall’ingresso sul parquet del ragazzo di Princeton, hanno bombardato tutti i social network per esprimere il proprio sentimento di rabbia per quanto stava succedendo. Ovvio che ci sono cose più importanti all’interno di una società, ma quella canotta 18 è stata ritirata, giustamente, per ricordare il grandissimo ed unico Oscar. Dopo il bombardamento mediatico, è stata messa prontamente una pezza all’errore. Nella giornata di ieri, infatti, sul sito internet della Juvecaserta e come riportato da diversi organi d’informazione online è comparso questo messaggio dal profilo ufficiale dei bianconeri: “La mancata consegna della maglia n. 16 a Mavraides ha determinato sul campo di Brindisi, la presenza della canotta n. 18 che, com’è noto, è stata a suo tempo ritirata. Purtroppo, in Puglia non c’era altra possibilità per far scendere in campo Mavraides che, comunque, già dalla prossima gara indosserà la sua maglia n. 16”.
Ok, questione chiusa e torniamo a parlare di basket con la speranza che, ove mai dovesse succedere nuovamente, ci sia qualcuno più veloce di memoria nel ricordare che 5, 6 e 18 non si possono utilizzare. Quei numeri non si toccano, sono patrimonio del basket casertano e tali resteranno. E poi basta guardare il soffitto del Palamaggiò per capire quanto sono importanti per tutti i tifosi.
