La Paperdi Juvecaserta cala il poker al PalaPiccolo e batte l’Andrea Costa Imola con una prova di carattere, intensità e coraggio. Un successo prezioso, sofferto quanto meritato, che conferma la crescita mentale della squadra di Coach Lino Lardo e la capacità di gestire i momenti difficili del match. Finisce 71-62, in un palazzetto che negli ultimi dieci minuti è diventato una bolgia bianconera.
L’avvio è firmato Imola, con Thioune che sblocca il match ma Hadzic risponde immediatamente. I biancorossi mancano la tripla del possibile allungo e Caserta ne approfitta: Radunic vola in contropiede e schiaccia, poi D’Argenzio accende il PalaPiccolo con la bomba del 7-2.
Kupstas prende fuoco e piazza due triple ravvicinate, ribaltando l’inerzia, mentre Sanguinetti colpisce dall’arco. Radunic però è una roccia: canestro, fallo e libero per l’11-11 che rimette ordine.
Vecerina sporca ogni pallone e trova il nuovo vantaggio, Raucci accorcia dalla lunetta, ma è ancora D’Argenzio a tenere Caserta in ritmo: due liberi, recupero e appoggio per il 20-15. Ultimi scampoli per Sperduto nel finale, con la Paperdi avanti dopo il primo mini-intervallo.
Nel secondo quarto, Keller inaugura con il 22-15, poi è festa grande per Sperduto che ritrova la tripla in maglia bianconera: 25-15 e massimo vantaggio. Ma Imola non molla: Filippini accorcia, Raucci continua il suo percorso netto ai liberi e Moffa mette altri due punti. Sanguinetti firma il -1 approfittando del blackout bianconero.
Serve una scossa, e arriva dal capitano: penetrazione, canestro, fallo e libero per respirare. Nella giocata successiva regala ad Hadzic un cioccolatino in transizione: 30-24. Imola però reagisce: Filippini colpisce, Kupstas spara la tripla del 30-29 e Lardo ferma tutto.
Caserta prova a riorganizzarsi: D’Argenzio pesca Vecerina, Hadzic è glaciale dai liberi, Radunic colpisce ancora da sotto. Ma proprio quando la Paperdi sembra scappare, Imola rientra: Gozo dall’arco, poi Zedda e Kupstas completano la rimonta.
Si va al riposo lungo sul 36-36: tutto apertissimo.
Si riparte con il terzo quarto e D’Argenzio guadagna subito un libero (1/2), prima che Gozo e Nobile si scambino due bombe velocissime. Sanguinetti pareggia, Gozo fallisce una schiacciata clamorosa e Lo Biondo riporta avanti Caserta. Raucci risponde, poi Chessari punisce dall’arco e Lardo chiama timeout.
Al rientro, Radunic orchestra il contropiede perfetto per Brambilla che piazza la tripla del 45-45. Imola mette un colpo da tre e un contropiede con Moffa per il 45-50. Momento delicato.
Sperduto rompe il ghiaccio con un 2/2 dalla lunetta, Vecerina serve Keller per il 49-50, Moffa colpisce ancora… ma il finale è tutto bianconero.
Brambilla scarica la bomba del pari (52-52), poi è Sperduto a incendiare il palazzetto con la tripla del sorpasso: 55-52 e PalaPiccolo in piedi al suono della sirena del terzo quarto.
Nell’ultimo quarto, Caserta riparte forte con Sperduto da sotto, Imola risponde con Filippini, poi Vecerina trova il 59-54. Dopo vari errori da tre, è Lo Biondo a pescare il jolly del +8 (62-54).
Imola prova a rimanere attaccata: Simonetti fa 2/2 ai liberi, D’Argenzio risponde ancora (1/2), poi Zedda e Sanguinetti ricuciono fino al 63-60. È una battaglia e serve una scintilla.
E arriva dal fattore X: Sperduto, l’uomo del destino, che piazza una bomba pesantissima per il 66-60 che manda il palazzetto in trance agonistica.
Thioune segna il 66-62, ma Lo Biondo punisce ancora da sotto. D’Argenzio sfiora un canestro in penetrazione, poi torna in lunetta: 1/2 e 69-62.
Nel finale, il capitano inventa la giocata della serata: penetrazione, no look a memoria per Hadzic che appoggia il 71-62 e chiude i conti.
Il cronometro scorre, la sirena esplode: il PalaPiccolo può festeggiare.
Paperdi Juvecaserta 71-62 Andrea Costa Imola
Una vittoria sofferta, convinta e convincente. Una squadra che gioca insieme, che trova protagonisti diversi in ogni momento, che difende con ferocia e attacca con lucidità.
Prossimo appuntamento: sabato 13 dicembre, ore 20:00, al Palazzetto dello Sport contro Virtus Roma.
Sfida di alta classifica.
Lorenzo Torre








