E’ il minuto 85’ di quel 31 gennaio 1993. La Salernitana è appena passata in vantaggio con un gol in contropiede di Giovanni Pisano. Assist perfetto di Massimiliano De Silvestro e siamo 2-1.
A quel punto sembra fatta, il derby si tinge di granata. Sugli spalti oltre ventimila persone che cantano “Il potere deve essere granata”. In campo la squadra di Sonzogni festeggia ancora. De Silvestro si divora un gol a due metri da Pastine. Poi arriva l’imprevisto. La punizione di Fermanelli da quaranta metri che buca le mani di Genovese e zittisce l’Arechi.
“Avevamo massimo rispetto per quella Casertana – rivela Giovanni Pisano – e in campo fu una vera e propria battaglia. Era una Casertana forte che all’epoca come noi era in rimonta e i giochi non erano ancora fatti. Ricordo che arrivai a campionato in corso e provammo a rimontare su Palermo, Perugia e Acireale. Si avvertiva la rivalità, non era una partita come le altre. Segnai sotto il settore ospiti. Esplose lo stadio. Pensavamo di averla portata a casa. Poi quando Fermanelli andò sul pallone ebbi il presentimento che avrebbe fatto gol. Era uno specialista e ci beffò. Comunque fu un pari sostanzialmente giusto”.
Questa sera sarà un altro calcio, altre emozioni, stesso stadio e altrettanta rivalità. “Ma la Salernitana parte decisamente favorita – continua Pisano – di gran lunga rispetto alla Casertana che comunque non è un avversario da sottovalutare. Per ciò che riguarda i granata, devono ancora assimilare gli schemi di mister Raffaele. Li ho visti a Catania e ho visto una differenza importante tra i due club. Però c’è da dire che giocando in casa, potranno contare sulla spinta dei loro tifosi che saluto e che ho sempre apprezzato. Fanno parte del mio cuore e non li dimenticherò. La Salernitana è la squadra più forte del girone, forse ha bisogno ancora di tempo, ma ha qualcosa in più delle dirette concorrenti. Quel derby del ’93 grida ancora vendetta, ma ritengo che questa sia la volta buona per tornare a vincere e dimostrare che Catania è stato solo un episodio”.
