UOMO PERBENE. Di Costanzo spiega: “Troppa incertezza, non ho firmato per rispetto del Gladiator. Ritorno? Porta sempre aperta”



Nello Di Costanzo

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il ritorno, che tutti i tifosi sammaritani speravano e che hanno tanto entusiasmo aveva generato a Santa Maria Capua Vetere, è rimandato. Nello Di Costanzo ha riflettuto bene sull’attualità che vive il Gladiator e, da indimenticata gloria del passato neroazzurro, non se l’è sentita di firmare il contratto che lo avrebbe riportato a Santa Maria Capua Vetere.

DA GRAN SIGNORE. Un dietrofront inaspettato che ha lasciato nello sconcerto tanti tifosi e che conferma lo stato di salute per nulla rassicurante della società neroazzurra: al momento la situazione è allo sbando. Da gran signore, il tecnico che conquistò la promozione in Serie C2 nel 2001-2002, spiega la sua scelta: “Non me la sono sentita di firmare, in virtù dell’affetto che prova per una piazza a cui sono legato tantissimo. Al mio posto tanti altri allenatori avrebbero firmato quello che è un ottimo contratto, soldi che in un modo o nell’altro avrei intascato, ma di fronte c’è il Gladiator e non si può scherzare con i valori morali“.



LE MOTIVAZIONI. Il trainer ex Messina e Venezia entra nel dettaglio e spiega le motivazioni: “C’è incertezza sul futuro societario e ciò può significare che i migliori giocatori potevano andar via per un possibile ridimensionamento. Potevo firmare l’ottimo contratto e fregarmene prendendo comunque tutti i soldi ma a me interessa il progetto, non prendere solo i soldi. Per fortuna non avevo ancora firmato e ho rinunciato così posso rendermi disponibile per un’altra panchina“.

PORTA APERTA. Tre sono stati gli allenamenti svolti con la squadra dal trainer di Acerra che, dispiaciuto, ha fatto un passo indietro ma è sempre aperto al ritorno, appena la situazione si calmerà: “In questi pochi giorni ho avuto la possibilità di conoscere Giacomo De Felice, mi ha fatto una grande impressione come persona e come imprenditore. Mi ha messo a disposizione tutto quello che mi serviva ed ha apprezzato il mio gesto di rinunciare alla firma: andare a gravare sulle casse societarie in tale momento non era il caso. Non ho avuto modo di conoscere gli Aveta per bene, mi dicono tutti che sono persone perbene e sarebbe un peccato se andassero altrove a fare calcio. Da persona che ha scritto pagine importanti della storia neroazzurra, mi auguro che tutto torni alla normalità. Io sono sempre disponibile a tornare, purché ce ne siano i presupposti: il Gladiator è una tappa importante della mia carriera ed è sempre nel mio cuore“.


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