La Sessana è tutta concentrata sulla preparazione della gara play off contro l’Ortese dell’11 maggio e in questo periodo ha disputato alcune amichevoli impegnative contro il Calcio Campania e il Quarto, dove mister Mennillo, con la collaborazione del Prof. Scipione, ha potuto constatare che la squadra è in salute. Mariano Improta, impegnatissimo con il presidente Vrola e tutta la dirigenza della Sessana a preparare l’evento tanto importante per il futuro degli aurunci, si concede per alcune domande.
La delusione per aver perso il campionato per un solo punto è stata smaltita?
“La delusione, è inutile negarlo, è stata tanta ma allo stesso tempo è stata smaltita in fretta perché vi era la consapevolezza di aver fatto e dato tutto fino all’ultimo secondo di gioco e ciò ha fatto si che i rimpianti fossero pochi. E poi abbiamo avuto vicino i tifosi che ci sostengono, ci incitano ogni giorno come pochi sanno fare. Ci accolgono, in città e al campo, sempre in maniera eccezionale e non ci hanno fatto pesare qualche punto perso ingenuamente e che poteva farci vincere il campionato senza passare per i play off. La loro passione mi ricorda l’incitamento dei tifosi del Celtic o del Liverpool quando cantano You’ll never walk alone. Infatti, la Sessana con loro in casa o fuori casa non è mai sola”.
Ora la gara “ostica” con l’Ortese. Difficile per tanti motivi.
“Ostica perché vale un campionato e perché si possono vanificare tanti sforzi, tanti sacrifici e lavoro da parte di tantissime persone che ci hanno messo il cuore e la passione in quest’avventura. Difficile perché i retroscena, le vicende e le dichiarazioni di alcuni addetti ai lavori dopo l’ultima gara tra le due squadre sono state ‘rumorose’. La società, su queste cose, è stata sempre categorica con tutti i propri tesserati: nessuno faccia o dica cose che superino il limite della correttezza e della lealtà sportiva. Se tutti abbiamo buon senso, la gara dovrà essere scevra da tutto quello che è successo prima. Giocata nel rettangolo di gioco nel migliore dei modi e che vinca chi merita, noi siamo tranquillissimi”.
Tranquilli anche se non potrete giocare a S. Castrese?
“La vicenda del campo di S. Castrese ci è piovuta addosso a ciel sereno. Inaspettata. Personalmente è una vicenda poco chiara. Dopo otto mesi di piena attività, alla gara più importante dell’anno si ricordano che il campo è inagibile. Mah! Comunque, tutto ciò non può frenarci né abbatterci. Sarà uno sprone in più a far bene. Dopo, però, che nessuno salga sul carro dei vincitori”.
In giro si mormora che lei abbia ricevuto già le offerte di tre società importanti. Rimarrai a sessa, anche se non dovreste vincere il campionato?
“Sono voci che in questo periodo dell’anno iniziano sempre a circolare sia per gli allenatori e per i calciatori, che per i dirigenti. E sono voci che fanno anche piacere perché ti danno valore, significa che lavori bene e che sei stimato. Dico solo che se non mi cacciano o si creano i presupposti per una collaborazione deficitaria, difficilmente rompo i patti e i rapporti”.