Al ‘Comunale’ Graziano Papa di Succivo va in scena il derby atellano tra Polisportiva Succivo e Città di Sant’Arpino, valido per la Coppa Campania. L’atmosfera è elettrica, il pubblico è carico di passione e appartenenza, e per mister Tranquillo si tratta della sua seconda uscita ufficiale, la prima in questa competizione. Il clima è quello delle grandi occasioni, dove ogni pallone pesa come un destino e ogni contrasto racconta una storia.
Dopo appena quattro minuti, il Succivo sfiora il vantaggio: Porricelli calcia una punizione dalla trequarti, il pallone si stampa sul palo e fa tremare la tribuna. Il boato si spegne in un sussurro di rammarico. Al settimo, primo episodio nervoso: Russo commette fallo su Saviano. Sant’Arpino risponde subito con un tiro largo che sfiora il palo alla destra del portiere. Le squadre si studiano, ma la tensione è già alle stelle.
Al 14’ la gara si interrompe per alcuni minuti a causa di un problema fuori dal campo. Dopo circa dieci minuti, si riprende, e subito Imparato crea scompiglio con una nitida occasione. Ma al 20’ è Capasso a rompere l’equilibrio: riceve palla al limite, si accentra e lascia partire un tiro a giro che si insacca sotto l’incrocio. Succivo avanti 1-0. È un gol da copertina, che accende gli animi e infiamma la curva.
La reazione del Sant’Arpino è immediata. Saviano calcia da fuori, il difensore del Succivo intercetta col braccio largo. L’arbitro indica il dischetto. Lo stesso Saviano trasforma con freddezza: 1-1. Il derby è vivo, pulsante, imprevedibile.
La partita si fa tesa. Napolitano ci prova su punizione, ma il portiere blocca. Grieco viene ammonito per un fallo tattico, e poco dopo anche Sequino finisce sul taccuino dell’arbitro per un intervento duro che concede “un corner” ravvicinato e pericoloso. Il primo tempo si chiude sul pari, ma con la sensazione che il meglio debba ancora venire.
Nella ripresa, subito brividi: Russo buca l’intervento e Imparato si ritrova a tu per tu con il portiere, ma calcia alto. Il Succivo risponde con una mezza sforbiciata di Napolitano, ma il portiere del Sant’Arpino si supera e devia in angolo. Poco dopo, Porricelli ci prova su ripartenza, ma il tiro viene deviato ancora in corner. Le occasioni fioccano, il pubblico è in apnea.
Capasso viene atterrato in area dopo una progressione centrale. È rigore. Porricelli si presenta sul dischetto e non sbaglia: 2-1 Succivo. Il boato è liberatorio, ma dura poco.
Il Sant’Arpino non si arrende. Lucignano crossa dalla destra, Milvatti nel tentativo di anticipare l’avversario devia nella propria porta: autogol, 2-2. Il silenzio è tagliente, poi riparte il coro. Il derby è una montagna russa.
La gara si stabilizza, con azioni da entrambe le fasce ma senza grandi occasioni. Una punizione dal limite per il Sant’Arpino viene salvata dal portiere con l’aiuto del palo. Pelliccio ci prova su punizione, ma il pallone si spegne alla destra del portiere. Nel recupero, l’ultima occasione: Pelliccio crossa, Cammarota appoggia per Moccia che calcia fuori. Il pallone sfiora il sogno, ma resta solo un’illusione.
Finisce 2-2. Un pareggio che non accontenta nessuno ma che racconta un derby vero, combattuto, ricco di episodi e di emozioni. Il primo capitolo in Coppa Campania per mister Tranquillo si chiude con un risultato che lascia aperti tutti i discorsi. E mentre le luci dello stadio si spengono, resta nell’aria il profumo di una rivalità che non smette mai di emozionare.
Pietro Sessa








