Dal comunicato stampa diffuso – soltanto questa mattina – dalla Provincia di Caserta, le associazioni sportive prendono atto del cronoprogramma, da cui scaturirebbe una riapertura, definitiva, solo per la prossima stagione agonistica (invernale) 2026/2027. Duole, però, constatare che, nel cronoprogramma dei lavori da farsi, ci siano lavori che, secondo la documentazione in nostro possesso, già sono stati eseguiti e per i quali è stata rilasciata anche la relativa certificazione di regolare esecuzione. Più esattamente, il 31 marzo u.s. sono stati affidati ad una ditta esterna lavori di somma urgenza, tra cui il rifacimento dell’impianto illuminotecnico nella zona spalti e della pavimentazione disconnessa in corrispondenza della piscina per bambini. Lavori che sono stati ultimati dopo circa 15 gg. e sono già costati all’ente provinciale (e, quindi, a noi cittadini!) circa € 35.000,00. Ebbene, oggi leggiamo questi lavori tra quelli da farsi: il rifacimento della pavimentazione interna, quando da poco si è provveduto alla eliminazione della pavimentazione disconnessa al primo piano in corrispondenza della piscina per bambini, mediante un intervento di rimozione del pavimento ammalorato e la fornitura e posa in opera di una nuova pavimentazione; il rifacimento integrale dell’impianto illuminotecnico, quando da altrettanto poco si è provveduto ad installare nuovi fari a led lungo le travi in c.a. perimetrale agli spalti e dei blocchi di partenza, che invece sono stati già sostituiti prima della chiusura. Ad ogni modo, l’amministrazione provinciale, prevedendo (per i lavori da farsi) un periodo minimo di 6 mesi ed uno massimo di 8 mesi, ha implicitamente riconosciuto che, se si fosse attivata tempestivamente, i lavori sarebbero stati ultimati (nel migliore dei casi) entro la fine di questo mese oppure (nel peggiore dei casi) entro la fine di novembre, consentendo, in ogni caso, la riapertura, in condizioni di sicurezza, entro la fine di quest’anno. A nulla può valere la circostanza che fino a qualche mese fa la gestione dell’impianto fosse affidata all’A.G.I.S. L’A.G.I.S., oggi internalizzata al Settore Patrimonio della provincia, è stata una Istituzione strumentale dell’ente che, seppure dotata di una propria capacità negoziale ed una autonomia gestionale, è stata sempre sottoposta al controllo del Presidente della provincia di Caserta, al quale spetta(va) la nomina, la designazione e persino la revoca dei componenti del Consiglio di Amministrazione. Altra circostanza che va smentita è il costo di gestione. Secondo il Presidente Colombiano, la piscina avrebbe un costo di oltre 1 milione di euro, a fronte di incassi che si fermano a circa 300.000 euro.
Ma non è così! Il trasferimento di oltre 1 milione di euro nel 2024 e di 750.000 euro nel 2023 erogati dalla Provincia a favore dell’AGIS, secondo quanto riportato nelle motivazioni a base dell’internalizzazione e contenute nella delibera di scioglimento, non rappresenta una stima reale i dei costi in quanto, come pure indicato nel medesimo documento, ciò è stato determinato da una “inadeguata gestione operativa” ed è stata, pertanto, una situazione di inefficienza di anni che ha generato debiti pregressi. Inoltre, diversamente da quanto si legge nel comunicato, il costo annuo di 1 milione di euro (che – si ribadisce – non rappresenta un dato reale ma una situazione eccezionale, derivante da anni di esposizione debitoria) non riguarda solo lo Stadio del Nuoto ma tutte le strutture sportive gestite dall’AGIS (che sono, oltre lo Stadio del Nuoto, il Palazzetto dello Sport di Caserta, lo Stadio del Tennis di Santa Maria Capua Vetere, le palestre scolastiche provinciali, il Museo dello Sport di Caserta e Villa Vitrone). Così come gli incassi riportati di 300.000 euro rappresentano solo quanto incassato dalle associazioni sportive della piscina e non le entrate provenienti dalle altre strutture, pari ad ulteriori (ed oltre) 300.000 euro. In altre parole, per giustificare l’antieconomicità della gestione pubblica e la ventilata proposta di un affidamento ad una società esterna, il Presidente Colombiano ha ben pensato di considerare, in termini di entrate e di uscite, parametri completamente sconnessi: nelle entrate, solo quelle dello Stadio del Nuoto mentre nei costi quelli di tutte le strutture gestite dall’AGIS e, come appena detto, l’entità dei costi è dovuta all’esposizione ad una posizione debitoria di anni e non di una gestione “normale”. Ma sono ancora tante altre le contraddizioni e c’è ancora così tanto altro da dire ma, avendo ricevuto tale riscontro dopo ben un intero semestre ed a poche ore dalla nostra manifestazione, purtroppo, non c’è stato il tempo di scrivere ancora. Ad ogni modo, queste sono le nostre repliche al comunicato stampa rilasciato dal Presidente Colombiano questa mattina, che abbiamo ritenuto opportuno condividere con la cittadinanza, firmato da tutte le associazioni sportive dilettantistiche che opera(va)no allo Stadio del Nuoto di Caserta.








